Giudicarie e Rendena: la presenza degli orsi fra le cause del crollo dei permessi di raccolta dei funghi
Un paio di settimane fa, molti dei turisti presenti all'incontro di Carisolo di presentazione del Comitato "Insieme per Andrea Papi" avevano ammesso: «Non andiamo più volentieri nel bosco, visto quel che succede». «A fine luglio - spiega Alessio, dell'albergo ristorante Da Bianca, punto di riferimento nel cuore della Valle di Daone -, abbiamo una diminuzione sostanziale»
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GIUDICARIE. «Negli scorsi giorni ho voluto andare a raccogliere funghi» ci racconta Lorenzo della Busa di Tione, che mette subito le mani avanti: «Devo dire che non sono tagliato: torno sempre a casa con due o tre brise quando va di lusso, e poco altro». Perché sente il bisogno di raccontarlo? «Perché sono tornato con tanti di quei funghi che non sapevo più dove metterli». L'esperienza del nostro interlocutore ci incuriosisce, e ci poniamo qualche domanda: sarà una stagione particolare, ricca di miceti? In effetti con un luglio piovoso come quello appena passato... O sarà mica per caso che c'è meno gente che va a cercarli? A quel punto viene una domanda maliziosa: se salgono nei boschi meno cercatori, non sarà che hanno paura dell'orso?Anzitutto va confermata o smentita la scarsità dei cercatori. E la conferma è praticamente unanime.
«A fine luglio - spiega Alessio, dell'albergo ristorante Da Bianca, punto di riferimento nel cuore della Valle di Daone -, abbiamo una diminuzione sostanziale. Se a luglio dell'anno scorso abbiamo staccato cinquanta permessi, quest'anno nello stesso periodo ne abbiamo distribuiti quindici». Nella stessa valle gli fa eco un altro ristoratore, Stefano Losa. «Per questioni personali non distribuisco permessi, tuttavia conosco la situazione». E com'è? «Sicuramente stanno crollando i permessi giornalieri, mentre resistono, e forse aumentano, quelli trimestrali».
C'è un motivo? «Chi prende il permesso giornaliero è colui o colei che arriva, fa la scampagnata per funghi e alla sera torna a casa. Chi prende il trimestrale generalmente è il proprietario della seconda casa, che decide di salire per più fine settimana o addirittura per settimane intere, quindi si tiene i permessi a disposizione».
Saltando qua e là, arriviamo a Tione, dove l'ufficio turistico (ieri del Consorzio Giudicarie Centrali, oggi dell'Apt Madonna di Campiglio) da sempre distribuisce i permessi per tutta la Busa: Tione, Borgo Lares e Tre Ville. Redi Pollini è l'anima dell'ufficio. «Devo dire - ammette - che non ho i dati precisi del mese di luglio, perché abbiamo tre canali di pagamento: c'è chi viene in ufficio, chi paga con il bonifico bancario e chi chiede online. Quindi per avere un conto esatto della fine del mese dovrei aspettare almeno una settimana. Tuttavia le richieste in arrivo segnalano una presenza molto bassa quest'anno». Proviamo a fare un calcolo? «Direi che se in questo periodo di solito arrivavano cento richieste, quest'anno siamo ad un trenta per cento in meno». Quindi conferma il calo della Valle di Daone, anche se con perdite minori.
Pollini offre un'informazione anche più allarmante. «Guardi che anche sul piano del flusso turistico notiamo una diminuzione che si estende a tutto il territorio dell'Apt, dal Chiese alla Rendena. Si può quantificare in una flessione del dieci per cento se paragoniamo i due periodi di luglio 2022 e di luglio 2023».
Scendendo lungo la valle del Chiese, l'umore è lo stesso: diminuzione su tutti i fronti dei raccoglitori di funghi. Resta la domanda: perché? E la risposta che riceviamo è quella di sempre, anche se nessuno ama sbilanciarsi pubblicamente: l'orso pare il responsabile delle paure, perciò scoraggia a frequentare il bosco.
D'altronde lo avevano dichiarato, un paio di settimane fa, i turisti presenti all'incontro di Carisolo (alta Rendena) di presentazione del Comitato "Insieme per Andrea Papi": «Non andiamo più volentieri nel bosco, visto quel che succede». Immaginate adesso, senza voler fare dell'allarmismo da quattro soldi, dopo l'aggressione dei due giovani di Roncone.