Il lutto / La morte

Il dolore dei parenti e degli amici di Ludovico Vanoli: «Hai portato gioia nelle nostre vite»

Il 41enne è rimasto coinvolto in un tragico incidente venerdì scorso, intorno alle 11, nel territorio di Taibon Agordino, dopo un lancio nel vuoto con la tuta alare, sport estremo che praticava negli ultimi anni. Il funerale a Madonna di Campiglio

LA TRAGEDIA Si lancia con la tuta alare e muore

CAMPIGLIO. Non è stata disposta alcuna autopsia sul corpo di Ludovico Vanoli, morto a soli 41 anni, dopo essere precipitato ai piedi del Monte Civetta, nel bellunese, con la tuta alare. Originario di Montichiari, nel bresciano, ma residente nella sua amata Madonna di Campiglio, la salma del noto imprenditore «visionario», padre dei Wakeparadise, dovrebbe rientrare in Trentino martedì prossimo per l'ultimo addio.

I funerali dovrebbero svolgersi il prossimo 13 agosto alle 15 nella chiesa di Madonna di Campiglio. Vanoli lascia due figli di 11 e 9 anni e la moglie Marianna, oltre che un immenso vuoto in tutti quelli che lo avevano conosciuto. Tutti stretti in un unico affettuoso abbraccio nel ricordo di «una persona che ha sempre voluto vivere la vita appieno».

Carismatico e vivace, Ludovico era un grande appassionato della natura e degli sport acquatici, Fondatore di due Wakeparadise con onde artificiali per i surfisti, uno nel bresciano, l'altro a Milano, era anche titolare della scuola The Garden Snowboard Camp di Campiglio. Lì dove lui, nei mesi invernali, lavorava come maestro di snowboard. Enorme la tristezza che ha travolto il team dei Wakeparadise, gestiti con la famiglia, che lo ha sempre supportato nella realizzazione di questo suo grande sogno.

«Appassionato imprenditore sportivo e tecnico della Federazione italiana sci nautico e wakeboard (Fissw) - scrive in una nota lo staff - Ludovico non è stato solo un visionario nel mondo degli sport acquatici, ma anche un padre affettuoso e divertente che ha portato immensa gioia nelle nostre vite. La sua eredità vivrà attraverso le innumerevoli vite che ha toccato. Siamo profondamente addolorati per questa perdita e immensamente grati per l'amore e il sostegno di tutti coloro che lo hanno conosciuto. Ti ricorderemo per sempre, Ludo».

Commossa anche la Fissw: «Grande sportivo e dirigente, Ludovico lascia un vuoto incolmabile all'interno del movimento nazionale ed internazionale. Ci stringiamo attorno alla sua famiglia per condividere il dolore di questa immensa perdita. Il suo ricordo rimarrà per sempre con la nostra famiglia».

Il 41enne è rimasto coinvolto in un tragico incidente venerdì scorso, intorno alle 11, nel territorio di Taibon Agordino, dopo un lancio nel vuoto con la tuta alare, sport estremo che praticava negli ultimi anni. Un errore di manovra o forse un malore lo hanno portato a sbagliare traiettoria, arrivando a scontrarsi contro uno sperone di roccia per poi ruzzolare per diversi metri, finendo dietro la Forcella della Cima dei Tre. A intervenire il soccorso alpino di Agordo che, giunto con l'equipe medica, purtroppo non ha potuto far altro che constatare il decesso. La salma era stata così trasportata a Capanna Trieste per essere affidata al carro funebre.

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