La curiosità / Vaticano

Con il cammino inclusivo le noci del Bleggio sono arrivate al Papa

Consegnate da Carmela Bresciani, presidente dell'Ecomuseo, che ha incontrato i partecipanti al progetto. Noci preziose perché non se ne trovano tante

BLEGGIO. È il caso di dirlo: finalmente le noci bleggiane hanno imboccato la strada per il paradiso. Non che i suoi estimatori avessero dubbi. È accaduto mercoledì 23 ottobre all'udienza del Santo Padre, quando una ragazza ha consegnato, come si vede dalla foto, il sacchetto di noci a Papa Francesco, che le ha soppesate con piacere.

«Attenzione - ammonisce con solennità il Magnifico console della Confraternita della noce Guido Donati - che si tratta di noci bleggiane, scelte una ad una per rispettare questo onore". Per essere preziose son preziose, non fosse altro perché non se ne trovano tante.

Basti pensare che la Confraternita ha rinunciato all'inizio di ottobre a partecipare con la polenta e noci al Festival della polenta di Storo per assenza di materia prima. Ma per il Papa si possono fare miracoli. Se non si fanno per lui, per chi? Così le noci, come d'incanto, sono uscite dai forzieri. Ma come sono arrivate le noci a Roma? Le ha portate Carmela Bresciani, presidente dell'Ecomuseo della Judicaria, che è andata ad incontrare i partecipanti alla camminata dalle Dolomiti all'Etna, durata alcune settimane.

"In cammino per l'inclusione e la sostenibilità", si chiamava il viaggio a piedi attraverso l'Italia, organizzato dall'associazione "Dolomiti Open" in occasione del decennale del progetto "Brenta Open", per richiamare l'attenzione delle persone sui temi dell'inclusione e della sostenibilità, per unire simbolicamente, attraverso un cammino dal Trentino alla Sicilia, due siti naturali Patrimonio Mondiale Unesco che si trovano a nord e a sud della nostra Penisola: le Dolomiti e il Monte Etna.

L'iniziativa è stata patrocinata da uno stuolo di realtà: Fondazione Dolomiti Unesco; Associazione Beni italiani patrimonio mondiale; Sport Inclusion Network; Apt Dolomiti Paganella; Muse.

Durante il percorso, oltre alle Dolomiti e all'Etna, sono stati attraversati altri importanti siti Patrimonio Mondiale Unesco, tra i quali Padova (Urbs Picta e Orto Botanico); Ferrara (Città del Rinascimento); i Portici di Bologna; Spoleto (Basilica di San Salvatore); Assisi (la Basilica di San Francesco); il Centro storico di Roma; il Centro storico di Napoli; le Aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata; il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, con il sito archeologico di Paestum. Viaggiando viaggiando, sono stati utilizzati vari cammini: la "Via Romea Germanica", in Trentino e Veneto; il "Cammino di Sant'Antonio" in Veneto, Emilia Romagna e Toscana; la "Via di Francesco" in Toscana, Umbria e Lazio; il "Cammino Naturale dei Parchi" e la "Via Francigena nel Sud", in Lazio e Campania; i "Sentieri del Parco Nazionale del Cilento", e via camminando.

Più di cento tappe in tutto, di cui quattordici in bici e handbike. Alla fine, ecco il gruppo a Roma, in Vaticano. Con le noci del Bleggio. Pardon, le bleggiane.

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