Lona Lases, fusione della discordia
È firmata da otto consiglieri comunali la convocazione urgente del consiglio comunale a Lona Lases, con il primo punto all’ordine del giorno che chiede l’«approvazione del progetto politico per la predisposizione di schema organizzativo finalizzato alla fusione dei comuni Albiano e Lona-Lases». È stata depositata in municipio ieri e tra i firmatari, oltre a quattro consiglieri della lista d’opposizione Alternativa civica (Ivano Avi, Fabio Fedrizzi, Mara Tondini e Piermario Fontana), figurano altrettanti consiglieri della maggioranza (Carlo Micheli, Giuliana Cagnoni, Emanuela Libardi e Fiore Libardi). Un gruppo trasversale, dunque, convinto che il comune non debba perdere il treno delle fusioni.
«La convocazione d’urgenza - scrivono nella richiesta protocollata ieri - si rende necessaria per via del termine perentorio del 10 marzo, perché il rispetto di tale termine consente di accedere ai contributi regionali ventennali, per avere il tempo di raccogliere il 15% delle relative sottoscrizioni fra gli elettori del Comune».
La loro opinione però è diametralmente opposta a quella del sindaco Marco Casagranda, che non ha voluto saperne di avviare il processo per la nascita di un nuovo comune. E rincara la dose.
«Io non so niente di cosa farà Albiano, dopo la loro riunione del 9 febbraio non abbiamo più saputo nulla». E convocherà il consiglio entro il 10 marzo, come chiede la mozione? «Il consiglio magari sarà fra 30 giorni: c’è tempo 15 giorni per pubblicare l’avviso, e la data della riunione sarà nei successivi 15 giorni».
Ma così farà scadere il termine ultimo per avviare il progetto di fusione... «Non lo so cosa farò, adesso devo confrontarmi con il gruppo dei fedelissimi e vedremo. Ma certo trovo antidemocratico che con questa delibera si proroghi la legislatura di sei mesi. Se andiamo al voto in maggio - dice il sindaco - ci saranno di certo due o più liste contrapposte fra pro e contro la fusione: è già questo un referendum, senza star lì a buttare via soldi pubblici».