Lona Lases, sì alla fusione: ma sarà battaglia
Anche il Comune di Lona-Lases ha approvato la delibera che contiene la proposta di fusione con Albiano e quest’estate inviterà i propri cittadini al referendum che deciderà la nascita o meno del comune unico. Dunque, alla fine ce l’hanno fatta gli otto consiglieri di maggioranza e di minoranza che, minacciando le dimissioni, hanno messo il sindaco Marco Casagranda con le spalle al muro. «Anche se abbiamo fatto un’azione un po’ forte - spiega Fabio Fedrizzi, consigliere di minoranza che fa parte del gruppo promotore - ne è valsa la pena, perché dare la parola alla gente è la cosa più giusta».
In aula lunedì sera la seduta è stata particolarmente infuocata, anche grazie alla partecipazione di una quindicina di cittadini interessati dal tema. Mancava soltanto il vice sindaco Ezio Casagranda, attorno al quale i consiglieri si sono stretti simbolicamente ad inizio seduta per la perdita della madre.
Nonostante l’esito della votazione (unidici favorevoli e tre contrari) si sono delineate tre diverse posizioni. Da una parte c’è il «gruppo degli otto», quelli che hanno convocato d’urgenza il consiglio e che sono fermamente convinti che la fusione con Albiano si debba fare. «Perché le ristrettezze economiche di questi tempi non sono favorevoli ai piccoli comuni e perché la crisi del porfido, che non è solo del mercato ma anche del sistema, mi ha spinto a credere in questo progetto» ha ribadito Fabio Fedrizzi. Con lui anche l’assessore Carlo Micheli: «Questo passaggio non è la fusione, ricordiamocelo - ha sottolineato a più riprese - da qui al referendum dovremmo formare i censiti nella massima trasparenza e spero che le persone siano disposte ad ascoltare perché vincere le rimostranze e le resistenze di molti in questo periodo non è stato facile». Su questo punto ha insistito anche Giuliana Cagnoni: «La gente non è stata informata, se non fosse stato per qualcuno di noi che ha preso l’iniziativa».
[[{"type":"media","view_mode":"media_preview","fid":"204236","attributes":{"alt":"","class":"media-image","height":"180","style":"float: right;","width":"180"}}]]Gli altri tre voti favorevoli sono arrivati dagli assessori Stefano Silvestri, Lara Pisetta e dal consigliere Stefano Cobelli, a cui va aggiunto il vice sindaco Ezio Casagranda. In aula hanno letto una dichiarazione di voto per spiegare il loro «sì» alla delibera: «Poiché su un tema di così evidente interesse e portata generale per il futuro della nostra Comunità, troviamo assolutamente giusto e indispensabile il pronunciamento di tutti gli elettori, abbiamo deciso di spenderci affinchè l’argomento arrivasse in consiglio comunale e preannunciamo il voto favorevole». Ciò non toglie che restino «convintamente contrari al progetto di fusione con il solo comune di Albiano, contro il quale eserciteremo ogni iniziativa utile in sede referendaria affinchè possano prevalere i “no”».
Saranno aiutati dal sindaco, in questo. Suo il voto contrario assieme a quello di Guido Casagranda e Alessandra Valentini, capogruppo di maggioranza che ha espresso «rammarico per non essere stata coinvolta ne informata delle iniziative intraprese». Ha usato toni duri, parlando di «boicottaggio e complotti indegni».
La lunga «arringa» del primo cittadino ha delineato la posizione dei contrari alla nascita del nuovo comune. «Comunità significa dono comune - ha affermato - io mi sento parte di questa e non capisco tutto questo voler sfaldare. La legge non obbliga alla fusione. I costi da tagliare sono ben altri, perché il comune non è come la Provincia che in questo periodo ha invaso fin troppo il territorio. Una provincia di marinai, di promesse non mantenute (vedi la questione dei contributi promessi e poi tagliati). Vi fidate davvero di queste persone? Questa legge è uno zuccherino per i sindaci al terzo mandato, ma io credo che le nostre associazioni non siano in vendita».
E mentre a Lona Lases infuriava il dibattito, ad Albiano - per approvare la stessa ipotesi di fusione - il consiglio comunale invece si compattava. «È una delle poche volte che abbiamo votato così uniti»: commenta il vice sindaco di Albiano, Rosario Bertuzzi. La sindaca Maria Grazia Odorizzi e i quattordici consiglieri erano tutti presenti e tutti hanno votato a favore del progetto che ora dovrà passare al vaglio della popolazione, con il referendum che verrà indetto nei mesi di giugno o luglio.
«Sono soddisfatta - afferma Odorizzi - perché è emerso chiaramente da questo voto il senso di responsabilità che contraddistingue ciascun consigliere. Ho sempre detto di non volermi assumere la responsabilità di non far decidere alla gente questo passaggio. Certo, ora il lavoro sarà in salita perché dovremo informare la gente, renderla consapevole di questo progetto».
Soltanto quattro persone hanno assistito alla seduta tra il pubblico, anche se ora saranno proprio i residenti a dover partecipare attivamente. Dapprima con la raccolta firme necessarie per il referendum (il 15% degli aventi diritto al voto) e poi votando in prima persona la proposta.