Ci sono stati anche alcuni momenti di tensione, martedì sera, nell’auditorium della Cassa Rurale di Mezzocorona dove il presidente Ugo Rossi è interventuo all’incontro organizzato dalla Consulta dei genitori.
Insieme alle funzionarie del dipartimento della Conoscenza e con il contributo di esperti accademici, il presidente della Provincia ha illustrato nel dettaglio finalità, tempi, costi e benefici del progetto sul trilinguismo. Un tema ancora molto caldo, come hanno dimostrato gli interventi di alcuni insegnanti e genitori presenti l’altra sera.

[[{"type":"media","view_mode":"media_preview","fid":"233551","attributes":{"alt":"","class":"media-image","height":"180","style":"float: right;","width":"180"}}]]Rossi, dal canto suo, ha sottolineato la valenza del progetto: «Il piano trilinguismo rappresenta una sfida, un’occasione per i nostri ragazzi, per gli insegnanti e in definitiva per l’intero territorio. È significativo che il settore della scuola sia l’unico non interessato da tagli ma invece oggetto di concreti finanziamenti per il suo ulteriore potenziamento e sviluppo. Il piano è ambizioso e articolato ma siamo sicuri che l’obiettivo sia alla portata della scuola trentina. Sarà un percorso graduale, che entrerà a regime nel 2020 che non va a togliere né risorse né contenuti agli attuali programmi ma piuttosto aggiunge competenze e metodologie specifiche che qualificano in primis i nostri insegnanti e contestualmente accresce le possibilità offerte ai nostri ragazzi di affrontare le sfide del mondo globalizzato in maniera competente».

Notevole lo sforzo economico che la Provincia sosterrà nei prossimi anni: 36 milioni di euro provenienti dal Fondo Sociale Europeo, di cui 20 destinati alla formazione degli insegnanti e il resto impegnato a favore della mobilità degli studenti in scambi culturali residenziali all’estero. Estendere il metodo Clil, che prevede l’insegnamento di materie curriculari utilizzando  l’inglese e il tedesco permettendo la massima esposizione linguistica, ha già dato ottimi risultati nella metà delle scuole trentine che l’hanno già adottato.