Solidarietà ai profughi, richiamo ai Nuvola
Lo sfogo di Giuliano Mattei, presidente dei volontari della Protezione civile Ana del Trentino, riguarderebbe soprattutto la mancanza di solidarietà dimostrata da qualche volontario nel corso dell'emergenza rappresentata dall'arrivo dei profughi dal Nord Africa, che ha visto impegnati, per circa quattro mesi del 2014, numerose penne nere nella distribuzione di pasti caldi
«Fare parte dei Nuvola (i Nuclei volontari alpini) non vuol dire solamente vestire una divisa, ma significa rispettare le scelte deliberate dal consiglio direttivo, attenersi scrupolosamente al codice deontologico e perseguire i valori solidaristici dell'associazione. Non si accettano prese di posizioni private o puntigli personali: siamo qui unicamente per fare del bene». Nel corso dell'assemblea ordinaria annuale degli undici nuclei provinciali, nella mattinata di ieri nella nuova sede di Lavis, Giuliano Mattei , presidente dei volontari della Protezione civile Ana del Trentino, ha preso una posizione netta nei confronti di chi non intende rispettare gli oneri e le responsabilità dei Nuvola.
Dichiarandosi contrariato per la limitata di partecipazione degli affiliati agli impegni associativi, il rappresentante degli alpini volontari ha infatti voluto esprimere ai delegati il proprio disappunto per alcune posizioni emerse lo scorso anno, in particolare durante i mesi di supporto ai profughi ospitati presso il centro di accoglienza allestito a Marco di Rovereto. «Certi atteggiamenti» ha detto Mattei «devono sparire, perché non si è qui per ragioni private. Deve essere chiaro a tutti che la nostra associazione è nata per fini benefici. Chi non ha impresso nella testa questo principio, forse è meglio che si dedichi ad un altro tipo di volontariato».
Lo sfogo di Mattei riguarderebbe soprattutto la mancanza di solidarietà dimostrata da qualche volontario nel corso dell'emergenza rappresentata dall'arrivo dei profughi dal Nord Africa, che ha visto impegnati, per circa quattro mesi del 2014, numerose penne nere nella distribuzione di pasti caldi. «Le convinzioni personali - ha spiegato Mattei a margine dell'assemblea, precisando tuttavia come nessuno si sia mai tirato indietro di fronte alle emergenze - non devono limitare in alcun modo l'attività a favore di chi ha bisogno». Sulla questione, poi, è intervenuto anche l'assessore provinciale alla Protezione civile Tiziano Mellarini , che ha rilevato come, una volta indossata la divisa, sia necessario rispettare i valori deontologici dei nuclei operativi, divenendo anche «esempio virtuoso per le giovani generazioni».
L'incontro di ieri è stato inoltre l'occasione per presentare l'attività svolta dai tanti volontari (640 persone tra penne nere e amici degli alpini) a titolo completamente gratuito. Nel 2014, i Nuvola trentini - che percepiscono un contributo pubblico annuale pari a 900 mila euro - sono stati impegnati in diverse iniziative organizzate a livello locale ed in molteplici incontri di formazione e di aggiornamento. Ma si sono anche resi protagonisti di alcuni interventi di soccorso all'indomani della catastrofica alluvione dello scorso autunno in Liguria.
A termine dei lavori dell'assemblea, un ringraziamento per l'operato dei volontari è stato espresso dal presidente del Consiglio provinciale, Bruno Dorigatti , e dal direttore della Protezione civile, Roberto Bertoldi .