Cavedago, variante al Prg bocciata due volte dalla Provincia

di Mariano Marinolli

È una sonora bocciatura senza possibilità di appello quella che la giunta provinciale ha deliberato lunedì sulla variante al Piano regolatore generale di Cavedago. In sintesi, la Provincia contesta all’amministrazione comunale di non aver tenuto conto delle prescrizioni dettate dal Servizio tutela del paesaggio e dal Servizio del territorio, aree geologiche e risorse idriche e di non aver rispettato coerentemente la normativa del Pup.

Il 3 aprile dello scorso anno, il consiglio comunale approvò la variante in prima adozione, nella quale alcune aree edificabili vennero spostate in altre zone del territorio catastale di pertinenza comunale. Gli uffici competenti della Provincia sollevarono immediatamente varie obiezioni sulla difformità del Prg con la nuova normativa provinciale: contestava la mancata procedura di valutazione urbanistica con i regolamenti vigenti. Si legge, in delibera, che: «Non è stato affrontata in alcun modo la verifica del fabbisogno abitativo e del dimensionamento residenziale del piano, la rispondenza delle previsioni introdotte rispetto agli standard urbanistici di legge nonché la capacità di carico del territorio rispetto alle nuove consistenti previsioni edificatorie, disattendendo quanto disposto dalle norme di attuazione del Pup». Queste incongruenze ravvisate dalla commissione urbanistica provinciale furono inviate il 16 settembre scorso al Comune di Cavedago affinché fossero recepite nella seconda adozione del Prg. Invece, il 22 dicembre 2014, il consiglio comunale ha approvato in via definitiva la variante senza inserire le disposizioni imposte dalla Provincia. Pertanto è stata rilevata, per la seconda volta, la mancata coerenza delle nuove proposte insediative di carattere residenziale, la criticità sotto il profilo paesaggistico di alcune nuove aree residenziali. Sotto l’aspetto ambientale, il parere provinciale ha evidenziato che non è stata valutata la capacità di carico del territorio rispetto ai nuovi interventi edificatori e sono stati richiesti specifici studi geologici riguardo le previsioni insediative adottate.

Di conseguenza sorgono problematiche nell’assetto idrogeologico dei luoghi ma, soprattutto, interferenze con la pianificazione del Parco naturale Adamello-Brenta. Tra l’altro la variante coinvolge beni ad uso civico nella zona Priori, nonostante il Comune lo abbia negato nelle sue controdeduzioni. In definitiva, la variante è stata annullata e si dovrà rifare tutto il lavoro di progettazione.

Dal canto suo il sindaco uscente Marco Clamer è profondamente amareggiato e si difende così: «Nella variante al Prg erano descritte e proposte le aspettative della gente che sono state disattese con questa delibera semplicemente perché il nostro Prg è finito nel limbo. Ossia, nella fase transitoria tra la vecchia e la nuova procedura di approvazione dei piani regolatori da parte della Provincia. Siamo caduti casualmente in questo periodo transitorio, ma se la variante fosse stata presentata con la vecchia procedura, sarebbe stata sicuramente approvata. Ritengo che, purtroppo, Cavedago è tra le prime vittime della nuova procedura».

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E perché non vi siete adeguati ad essa? «Perché la nuova procedura richiede una serie di aggiornamenti e di approfondimenti, ad iniziare dalla revisione delle schede tecniche. E quindi per poterlo fare avremmo dovuto riformulare l’incarico al progettista».

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