Albiano, azzerata la minoranza Si dimettono 5 consiglieri
Il gruppo di minoranza «Comunità viva» di Albiano, presente in consiglio comunale con cinque consiglieri, lascia. Dopo cinque anni all’opposizione l’ex sindaco Giuliano Ravanelli, Erna Pisetta, Piergiorgio Pisetta, Paolo Pisetta ed Ezio Fedrizzi hanno rassegnato le proprie dimissioni. «Abbiamo ritenuto concluso il nostro mandato istituzionale perché sono mancate via via le condizioni per argomentare e avere un dibattito costruttivo sui vari temi. È venuto a mancare il rispetto» commenta Erna Pisetta.
Le motivazioni sono molteplici. Ma la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata quella che definiscono «un’aggressione verbale» nei loro confronti, qualche settimana fa in consiglio. «Avevamo chiesto spiegazioni sui mancati lavori alle scuole, piazzali e recinzioni da sistemare per i quali il consiglio aveva preso un impegno e che sono stati realizzati solo in minima parte - spiega Giuliano Ravanelli -. Ci siamo sentiti rispondere che avremmo dovuto farli noi, quando eravamo in maggioranza». Questo, dunque, il fatto.
«Ma ci sarebbero tante cose da raccontare, e non vogliamo farlo - continua Erna Pisetta -. Ci sono stati momenti in cui ci si è potuti confrontare, come in occasione del referendum per la proposta di fusione che abbiamo appoggiato pur non condividendo il metodo di lavoro. Ora però c’è bisogno di un ricambio, di nuove energie. Auguro al paese di ritrovarsi».
[[{"type":"media","view_mode":"media_large","fid":"426971","attributes":{"alt":"","class":"media-image","height":"480","style":"display: block; margin-left: auto; margin-right: auto;","width":"474"}}]]
Il sindaco Mariagrazia Odorizzi rispedisce le «accuse» al mittente: «Queste dimissioni sono state una sorpresa, anche se negli ultimi tempi ho visto il gruppo di minoranza che svolgeva il proprio ruolo in maniera distaccata. Ancor più sopresa dal fatto che avevano approvato anche loro la delibera della proposta di fusione, condivisa all’unanimità». Ciò che lascia più perplesso il sindaco è «il momento storico» in cui hanno deciso di farlo. «A meno di un mese dal referendum e in procinto di votare i nuovi rappresentanti della Comunità di valle, mi lascia sgomenta questa scelta per il disinteresse manifestato.
Riguardo alle ragioni che hanno dato le considero pretestuose e inconsistenti. Questa è mancanza di senso civico. Ma noi andremmo avanti, con le surroghe e con il nostro programma».
Odorizzi smentisce poi quanto afferma la minoranza tra le motivazioni: «Abbiamo sempre risposto in maniera scritta e puntuale alle interrogazioni fatte in aula. E riguardo all’attacco sulla scuola mi sento di rigettarlo completamente: abbiamo appena terminato un intervento per un accesso nuovo all’edificio scolastico e continuato ad investire nell’edificio principale, rispondendo alle richieste di insegnanti e personale ausiliario».
Domani in consiglio la proposta delle surroghe ai candidati di «Comunità viva» che non erano stati eletti: «ll gruppo è d’accordo con noi, non credo che accetteranno» anticipa Erna Pisetta.