A Molveno gas combustibile per scaldare tutto il paese
Il presidente di Dolomiti Gnl spiega come funziona l'impianto
È il primo impianto realizzato in Italia per la distribuzione di gas combustibile su un intero paese ed è la soluzione ottimale in alternativa al metano. A Molveno, metà paese è già allacciato alla rete del gas e le prime utenze sono già in grado di fornirsi eliminando le vecchie caldaie a gasolio o a Gpl. L’impianto di gas naturale liquido, realizzato da Dolomiti Gnl (società facente parte del Gruppo Dolomiti Energia), è in grado di rispondere alla richiesta energetica dell’intero abitato, incluse aziende alberghiere, imprese commerciali e artigianali.
La società crede nella potenzialità di analoghi impianti laddove non è possibile raggiungere gli abitati (sia utenze civili, sia industriali), con la rete del metano. A onor del vero, Molveno non è poi così distante da Andalo, dove il metano è arrivato nel decennio scorso; però, almeno per un paio d’anni, non sarà possibile prolungare il metanodotto fino a Molveno poiché la recente normativa al riguardo obbliga alla pubblicazione di gare d’ambito, con i ritardi burocratici che ne conseguono. E allora, per superare questo intoppo giuridico, Molveno ha aderito alla proposta di Dolomiti Gnl e lo scorso anno diversi cittadini e albergatori hanno sottoscritto il contratto di allacciamento per la fornitura del gas.
Il Gnl è un gas idrocarburo che contiene il 99% di metano e viene liquefatto per poter trasportare grandi quantità nel minor spazio: da un metro cubo di gas liquido si ricavano ben settecento metri cubi di combustibile allo stato gassoso. Non è un gas tossico ed è più leggero dell’aria ma, soprattutto, è molto più pulito dei tradizionali combustibili fossili; la sua combustione produce principalmente vapore acqueo e una quantità esigua di anidride carbonica. Rispetto al gasolio, produce il 30% in meno di anidride carbonica, l’80% in meno di anidride solforosa e addirittura il 99% in meno di ossidi di azoto.
«Fin dall’inizio di questo progetto - spiega Stefano Quaglino, presidente di Dolomiti Gnl - ci siamo posti come obiettivi l’ecosostenibilità e l’efficienza tecnologica per garantire, anche in Trentino, una soluzione energetica allineata alle migliori esperienze europee». Per l’utente finale, è più conveniente rispetto ai combustibili tradizionali? «Certamente! Si risparmia molto rispetto al gasolio o al Gpl fornito nei bomboloni. Il costo per metro cubo è leggermente superiore a quello del metano, poiché include anche le spese per il trasporto».
Per un impianto come questo di Molveno, con che frequenza va ricaricato il serbatoio? «Dipende dai consumi. Secondo le nostre stime, tenendo conto anche delle necessità turistiche e della quantità di Gnl richiesta dagli impianti di riscaldamento degli alberghi, dovremmo eseguire tre o al massimo quattro rifornimenti all’anno, trasportando il gas con una cisterna montata su un autotreno». E i costi di manutenzione? «Sono pressoché inesistenti. L’impianto è stato costruito con criteri di massima sicurezza e richiede solo dei controlli periodici che verranno eseguiti ad ogni ricarica del serbatoio».
I prossimi impianti simili a questo, dove li installerete? «Ci sono pervenute richieste da vari comuni e già stiamo progettando l’installazione in diverse località (Madonna di Campiglio pare sia in pole position, ndr), non solo in Trentino ma anche fuori regione. Ad esempio, abbiamo costituito una società in Sardegna con un consorzio produttore di Gnl poiché su quell’isola non arriva il metano e quindi si dovranno costruire parecchi di questi impianti. Ma anche in Trentino, nelle località di alta montagna, sarà difficile arrivare col metano e questa è la vera alternativa per avere energia pulita al costo più conveniente, nel pieno rispetto del nostro ambiente».