Alla Casa di riposo di Lavis impegnati 12 ragazzi del servizio civile

Al netto dei dipendenti, la casa di riposo «Giovanni Endrizzi» di Lavis conta fra i suoi ospiti una fetta di «under 28 anni» che supera il 10% del totale. Una casa di riposo puntellata di entusiasmo ed energia giovanile in aree strategiche per la qualità della vita degli oltre 100 anziani che vi risiedono, e questo grazie ai ragazzi e alle ragazze che svolgono il servizio civile al suo interno. 
 
«Sono dodici in totale: un bel numero e la loro presenza si fa piacevolmente sentire: abbassa l’età media della struttura e i primi a beneficiarne sono gli ospiti - spiega sorridendo la direttrice Delia Martielli -. A breve termineranno la loro esperienza Alfredo e Stefania che per un anno si sono dedicati al progetto “Il movimento è vita” e a partire dal 1° maggio saranno rimpiazzati da altri due ragazzi che selezioneremo fra le domande che perverranno entro il 31 marzo, data di scadenza del bando relativo al prosieguo di questo riuscitissimo progetto».
 
Il rapporto che si crea fra i giovani che si cimentano nell’esperienza del servizio civile e le componenti di una struttua comunitaria complessa come una casa di riposo, è la cosa che più gratifica la direttrice: «Inizialmente le motivazioni che spingono i ragazzi verso il servizio civile sono molteplici - spiega Martiello - si va dal puro spirito di servizio, alla voglia di testarsi nell’ambito socio-assistenziale magari prima di orientare scelte di studio o lavorative, ma anche semplicemente alla volontà di garantirsi un minimo reddito (433 euro mensili, ndr) dedicando parte del proprio tempo agli anziani in un periodo in cui trovare lavoro è un’impresa. In tutti i casi, quel che lasciano i 12 mesi di servizio sono legami interpersonali molto forti». 
 
I progetti attivati dall’Apsp «Endrizzi» di Lavis in collegamento con lo Scup (Servizio civile universale provinciale), sono attualmente cinque e come detto impegnano dodici giovani, ragazzi e ragazze. «ll movimento è vita» prevede il coinvolgimento del giovane nel sostenere gli anziani nelle attività fisioterapiche, affinché contribuisca a garantire un clima sereno e propositivo, la socializzazione tra le persone che partecipano all’attività, l’autostima degli anziani coinvolti nelle attività riabilitative in palestra ma anche al di fuori della stessa (piscina, passeggiate, uscite nei parchi).
 
C’è poi il progetto «Benvenuti in casa Endrizzi» finalizzato a qualificare la capacità di accogliere l’anziano e la sua famiglia nel delicato momento del distacco da casa dando loro un’attenzione individualizzata e personalizzata. «I desideri diventano avventure» punta invece ad offrire interventi di animazione più individualizzati o per piccoli gruppi, venendo incontro all’aggravamento delle condizioni di salute e alle limitazioni dell’autonomia di molti ospiti costretti a rimanere nei nuclei di degenza.
 
Supporto ai momenti di animazione, compagnia ed assistenza agli anziani, infine sono gli ingredienti degli ultimi due progetti di servizio civile: «Ogni giorno colori nuovi» e  «La relazione che cura».

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