Il presepio della casa di riposo di Lavis ha festeggiato i 40 anni di vita
Fra le tante cose di cui a ragione possono andar fieri ospiti, dipendenti e amministratori della casa di riposo «Giovanni Endrizzi» di Lavis, c’è sicuramente il presepio che viene allestito ogni anno con l’approssimarsi delle festività natalizie. Quest’anno la rappresentazione della Natività ideata, curata e negli anni arricchita da Fortunato Calliari, compie 40 anni. Un traguardo che il presidente Renato Brugnara e la direttrice Delia Martielli, hanno voluto celebrare rendendo pubblico merito all’autore e a quanti collaborano con lui nell’allestimento, segnatamente Marco Tiefenthaler e Fabio Valentini. Ricordo che non poteva non coinvolgere Aldo Magotti e Guido Brugnara, andati avanti (come dicono gli Alpini), ma vivi nella memoria di chi è rimasto.
Il presidente Brugnara ha sottolineato l’importanza del presepio in una casa di riposo, con il carico di aspettative e ricordi che è in grado di smuovere negli animi degli ospiti. In quella di Lavis, la parola presepio è associata in automatico a Fortunato Calliari in arte «Fisser», fino a qualche anno fa operaio della casa di riposo oggi in pensione.
«Iniziai a costruirlo nel 1977 - ricorda -. Allora c’erano le suore, le quali dopo avermi commissionato la realizzazione della grotta in cemento (che oggi non c’è più, ndr) per la Madonna, all’ingresso della struttura, mi chiesero di creare una capanna per il presepio». Fu quella la prima «cellula» dell’opera cresciuta con il passare degli anni fino alle dimensioni attuali. Un presepio «massiccio» (in totale i pezzi raggiungono i 2 quintali di peso), fatto di cemento, ferro e porfido, nel quale Fortunato ha messo doti manuali e di ingegno (opera sua leveraggi e motorini che gli danno vita), utilizzando sempre - e questo è il suo vanto più grande - materiali riciclati.