A Lavis le "Furlizie di primavera" fanno bene al quartiere e al senso civico
È contenta, l’assessora Isabella Caracristi, della esperienza di domenica: la pulizia dei Furli, chiamata «Furlizie di primavera», è andata bene. Ma non è una esperienza isolata: «Fa parte di un più ampio progetto - spiega Caracristi - intitolato “La Città In-visibile”, e finanziato da Fondazione Caritro e dalla Provincia, che promuove a Lavis e Riva del Garda iniziative di cittadinanza attiva. La parte lavisana del progetto viene gestita dalla Cooperativa Kaleidoscopio, in paese curate dall’operatrice Elena Malfatti, in stretta partnership e collaborazione con il Comune e la Comunità Rotaliana-Königsberg».
Si è partiti dal territorio, con una «operazione ascolto» e coinvolgimento dei residenti dei Furli. Lo scopo era raccogliere stimoli, lamentele ma anche idee e speranze; l’esito è stato la nascita di un comitato informale di cittadini, che ha formulato alcune ipotesi concrete di collaborazione per il miglioramento del quartiere.
Le proposte sono state presentate all’attenzione della Giunta Comunale e condivise in un «Tavolo di regia» aperto ad alcuni rappresentanti significativi (oratori di Lavis e Pressano, APPM, Amici di San Patrignano) già coinvolti nella fase di ideazione del progetto.
Ecco quindi la prima iniziativa: le “Furlizie di Primavera”: un pomeriggio di pulizia comunitaria del quartiere tenutosi domenica 15 aprile. Accanto a questo, è stato attivato un gruppo di lavoro con rappresentanti degli Oratori, del Comune e di APPM per favorire la programmazione condivisa di alcune iniziative estive rivolte a bambini e ragazzi. Il comitato dei residenti, dal canto suo, si sta impegnando nell’organizzazione di momenti di conviviali e di aggregazione “leggera” rivolti ai residenti.
Da ultimo, il Comune ha accolto la richiesta dei residenti di riprogettare in modo partecipato il parco di via Furli. E quindi la giunta comunale si muoverà di concerto con i residenti, ascoltando i loro suggerimenti e cercando di accontantarli. Lo scopo finale di tutti - spiega Caracristi - «è valorizzare i Furli come un “bel posto”: un luogo dove è bello vivere e una risorsa per l’intera comunità di Lavis».