Cembra, contributo provinciale a rischio revoca se l'impianto di cogenerazione non funzionerà

Dall’autunno scorso l’impianto di teleriscaldamento e cogenerazione realizzato in località Campagna Rasa è tornato nella piena disponibilità del Comune di Cembra Lisignago. Un passaggio per nulla scontato, a cui si è arrivati solo dopo l’accertamento tecnico preventivo che ha decretato la totale inadeguatezza della struttura a produrre energia portando conseguentemente il Comune a chiedere (ottenendola) la risoluzione del contratto per gravi inadempienze, con la ditta Pyromax srl che ne deteneva anche la manutenzione.
 
Con un procedimento penale per presunta turbativa d’asta in corso nei confronti dell’ex sindaca Nardin, dell’assessora Paolazzi e dei due responsabili della Pyromax, Bassetti e Mazzolini, nel quale il Comune si è costituito parte civile, l’amministrazione di Cembra Lisignago guidata dal sindaco Damiano Zanotelli ora deve gestire le metaforiche macerie lasciate in Campagna Rasa, cercando di salvare il salvabile e mettendosi al riparo da possibili richieste della Corte dei Conti.
 
«La prima cosa che abbiamo fatto è stata recuperare la funzione teleriscaldamento con la caldaia a cippato che faceva parte integrante dell’impianto Pyromax - spiega il sindaco -. Questo però è solo il primo passo, il più facile e il più immediato. La parte difficile del recupero delle macerie viene ora e consiste nel cercare di attivare anche la funzione di produzione energetica». Una rivalutazione, alla lunga, della bontà della scelta (realizzata però in modo disastroso) fatta a suo tempo dall’amministrazione Nardin? «Non proprio - replica il primo cittadino -. Il primo motivo che quasi ci obbliga a percorrere questa strada è di ordine economico: se oltre al teleriscaldamento non partisse la produzione di energia, c’è la quasi certezza che la Provincia chieda indietro circa 200 mila euro del contributo complessivo di 810 mila euro concesso». Una prospettiva inquietante per Cembra Lisignago, che negli ultimi mesi ha accumulato due pesanti debiti fuori bilancio per polo scolastico e polo della Protezione civile. 
 
Rimane poi in piedi l’opportunità economicamente vantaggiosa della tariffa incentivante per l’energia prodotta autorizzata dal Gse: «Anche qui la Corte dei Conti potrebbe chiedere perché l’amministrazione comunale non faccia nulla per intercettarla - continua Zanotelli -. Abbiamo ricevuto due manifestazioni di interesse da parte di ditte del settore della cogenerazione per portare le loro tecnologie a Cembra, ma le trattative sono agli inizi: di certo le valuteremo con tutte le attenzioni del caso». Intanto il Comune intenterà a breve appoggiandosi all’Avvocatura dello Stato una causa civile contro Pyromax per cercare di ottenere il risarcimento dei danni. Una mossa anche questa necessaria più per mettersi al riparo da future contestazioni della Corte dei Conti che per reali possibilità di ottenere un ristoro.

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