A Fai della Paganella Piazza Verde spacca in due la popolazione
Sulla Piazza Verde, opera che costerà due milioni e mezzo di euro, il paese rimane spaccato in due. Nell’assemblea pubblica di venerdì sera, in una sala civica gremitissima a dimostrazione di quanto siano interessati della vicenda tutti gli abitanti, è stato finalmente presentato, dopo le tante polemiche della scorsa estate, il progetto di fattibilità voluto dall’amministrazione comunale e affidato agli architetti Mario Giovanelli e Roberto Paoli dello studio Nexus di Rovereto. E’ un’idea pensata e voluta per valorizzare la piazza, ampliando il sagrato della chiesa e realizzando una pavimentazione in porfido, o altro materiale inerte, per creare un salotto nel paese.
La Piazza Verde sarà un punto di riferimento e di aggregazione per gli abitanti e i turisti, dove poter passeggiare e trascorrere il proprio tempo libero. Inoltre, l’ampliamento servirà anche per ospitare manifestazioni o altri eventi, creando anche una piccola copertura per ripararsi dalla pioggia.
Nella sua introduzione, il sindaco Gabriele Tonidandel ha insistito nel ricordare che il finanziamento del primo lotto, pari a 900.000 euro, è stato stanziato dal Fondo strategico territoriale e che anche all’incontro con l’ex assessore Carlo Daldoss la richiesta è stata appoggiata dagli altri sindaci e dagli abitanti di Fai presenti al famoso «Work Café» di Andalo. La stessa richiesta, successivamente, è stata approvata dal comitato esecutivo della Comunità Paganella, della quale il sindaco di Fai è anche presidente, e inserita tra le opere di valenza sovracomunale per poter accedere al finanziamento.
Proprio quel «sovracomunale» ha acceso l’ira dell’architetto Guido Agostini, portavoce del comitato spontaneo «Fai per Fai», che da sempre si è opposto alla Piazza Verde. «Non capisco che importanza sovracomunale abbia questa piazza - ha tuonato al microfono Agostini - se non buttare via soldi per una piazza che non serve a nessuno e che resterà deserta. Quei soldi potevano, invece, servire per sistemare la viabilità coerentemente a quanto previsto dal Piano territoriale di Comunità».
E qui Agostini si soffermato sui contenuti del Ptc, dove si torna a ritenere necessaria la galleria del Corno (collegamento di 800 metri tra la località Ai Piiani di Mezzolombardo e la frazione Presort di Spormaggiore), un’alternativa alla viabilità dell’altopiano inserita nel lontano Pup del 1988 firmato dall’allora assessore Walter Micheli. Per una buona metà degli abitanti, non ha senso creare un’isola pedonale a fianco di una strada trafficata, come quella che da Mezzolombardo sale fino a Andalo, tagliando in due il centro storico del paese. Prima è necessario deviare il traffico per Andalo e Molveno sul versante di Cavedago e solo in un secondo tempo sarà possibile ragionare su una Piazza Verde, senza pericolo di finire investiti da una delle seimila macchine che sfrecciano in mezzo al paese nei fine settimana.
Il sindaco ha ricordato che, per quanto concerne la mobilità sull’altopiano, la Comunità Paganella ha preso in considerazione non solo la galleria del Corno, ma anche l’ipotesi di un impianto a fune che collega la valle dell’Adige con l’altopiano per ridurre l’afflusso degli autoveicoli sulla Paganella. «Logica vorrebbe - ha evidenziato un cittadino che ha la porta di casa proprio sulla strada - che la piazza debba ricucirsi con il centro storico».
«Serve a poco spostare la strada di cinquanta metri perché l’inquinamento rimane ugualmente», ha replicato il sindaco. «Ma chi ha avuto la brillante idea di volere questa piazza?», ha chiesto un altro abitante. Il sindaco ha risposto che l’idea è stata inizialmente proposta dalla giunta al consiglio comunale, coerentemente a quanto descritto nel programma di legislatura, e che dopo il via libera del consiglio è arrivato pure quello dei cittadini che lo hanno votato lo scorso anno al «Work Café». Pertanto, la piazza va costruita, altrimenti i 900.000 euro, vincolati esclusivamente per quest’opera, dovranno essere restituiti al Fondo strategico.
Uscendo dalla sala, dopo un lungo e acceso dibattito, alcuni cittadini hanno così commentato: «O si mangia questa minestra, o si salta dalla finestra. La giunta ha calato questo progetto dall’alto e noi dobbiamo accettare per forza quanto altri hanno già deciso». Alcune domande hanno creato un certo imbarazzo al sindaco quando ha dovuto, ad esempio, rispondere a chi gli ha chiesto dove si troverà il milione e mezzo di euro per completare il progetto. Oppure: che tempi dovranno attendere i cittadini per vedere la piazza finita?