In Paganella stop guardia medica la rabbia dei sindaci con la giunta «Ledro e Tesino sì, e noi no?»
Era il 14 dicembre scorso e un comunicato dell’Ufficio stampa della giunta provinciale annunciava trionfalmente: problema risolto, «dal primo gennaio 2019 i comuni dell’Altopiano della Paganella potranno usufruire di un servizio di continuità assistenziale in funzione 24 ore al giorno, sette giorni su sette, fino al termine della stagione turistica invernale, come richiesto dai sindaci e dagli operatori economici della zona al presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, e agli assessori Stefania Segnana (foto) e Roberto Failoni anche in occasione di un incontro recente». Giusto, ma poi? La stagione è finita e la guardia medica non c’è più.
Da questo mese, il servizio è sospeso fino all’inizio della stagione estiva. Pertanto, in questo periodo, i pazienti devono rivolgersi alla guardia medica di Mezzolombardo.
Alla luce di quanto avvenuto nelle scorse settimane - ossia il potenziamento del servizio di guardia medica per le postazioni del Tesino, Ledro, Pinè e Val di Cembra - i sindaci della Paganella non escludono di chiedere un altro incontro con il governatore Fugatti dopo quello dello scorso 13 dicembre.
«Auspichiamo che per l’estate possano essere trovate le guardie mediche per l’imminente stagione estiva - osserva il sindaco di Andalo, Alberto Perli - sperando che non si ripeta quanto successo a dicembre, quando fu soppresso il servizio poiché le selezioni di medici andarono deserte. Da questo punto di vista c’è forte preoccupazione sull’esito del bando, non solo da parte dei residenti, ma anche degli operatori turistici». Per comprendere il tipo di risposta alle chiamate delle guardie mediche, a fine dicembre è stato chiesto agli operatori turistici di raccogliere, volontariamente, l’esito della chiamata alla guardia medica: come evidenziano le statistiche in oltre l’80% dei casi la chiamata si è risolta con la visita domiciliare o con quella ambulatoriale ad Andalo, mentre il consulto telefonico è risultato soddisfacente solo in pochissimi casi. Analizzando questi dati, per i sindaci trasferire il servizio di guardia medica a Mezzolombardo è perfettamente inutile.
E il primo cittadino di Andalo rincara la dose: «È come non avere la guardia medica, in quanto troppo distante e il consulto telefonico non è sufficiente. Sull’altopiano questo servizio è diventato un servizio di discontinuità assistenziale». Il timore che serpeggia tra gli operatori turistici è di trovarsi scoperti con un servizio essenziale, soprattutto quando a giugno arriveranno i primi vacanzieri con i soggiorni della terza età, ma anche tra gli abitanti cresce la preoccupazione e ciò è dimostrato dai tanti assistiti che telefonano al loro medico di base anche il sabato e la domenica, per evitare di recarsi fino a Mezzolombardo.