La farfalla di Zadra: un libro «ecologico» per il giovane autore
Sviscerare l'aspetto umano per comprenderlo mediante le manifestazioni della natura è il proposito di Mattia Zadra, scrittore e poeta di Mezzolombardo che ha deciso di donare i proventi del nuovo romanzo intitolato "Farfalla" alla causa ambientale. Mattia, classe 1991 e portinaio in una clinica oncologica, ha esordito nell'editoria dieci anni fa con «Vedere» e continuato a scrivere libri di genere disturbante e onirico, mescolando la trama al contesto naturalistico che lo ha visto crescere.
«La scrittura rappresenta un'immersione - ha detto il giovane scrittore, originario di Mezzolombardo - in grado di dare forma agli aspetti di noi stessi e permettere di analizzare gli input esterni che minano la nostra essenza. Vivo per scrivere e lavoro per sopravvivere, da sempre ho manifestato un forte amore per quello che ci circonda e vorrei mettere la mia arte al servizio della causa ambientale. Oltre a stampare su carta eco-friendly, ovvero ricavata da alberi puntualmente rimpiantati, con un piccolo gesto vorrei consentire anche ad altri di fare la differenza».
L'annullamento del Salone del libro di Torino ha fatto slittare la presentazione, ma Mattia si è subito reinventato per rendere il suo progetto germoglio della collettività. La collaborazione con la raccolta fondi di «Trentino Tree Agreement» darà un significativo aiuto per ripopolare i boschi devastati dalla tempesta Vaia nell'ottobre 2018. Le 175 copie vendute hanno restituito le radici ai primi 87 alberi (una pianta ogni due libri).
«Mai avrei sperato in una partecipazione tanto affiatata - ha spiegato Mattia - l'empatia è l'oggetto centrale del mio libro, quanto del momento storico che stiamo attraversando, spero faccia capire quanto sia fondamentare comprendersi l'un l'altro. La tematica verte sulla possibilità di vivere sapendo in anticipo la data di morte di chi si ha attorno. Il libro pone un quesito: guardereste, ascoltereste ancora quelle persone?».
Mattia Zadra si occupa anche di spettacoli e poesia performativa, ragione per cui ha fondato il collettivo artistico «AltroVerso». «Promuoviamo la bellezza e il significato delle parole in tutte le forme - ha aggiunto - per portare nel nostro Trentino quello che abbiamo visto in altre terre e arricchire l'offerta culturale. La cultura si è mossa con ottimi risultati per alleggerire l'impatto che il Coronavirus ha avuto sulla società. Mi auguro si potrà poi supportare anche lei».