Malga Ranzo diventa agritur sul Gazza anche ristorazione lavori a carico del gestore
C’era già tra le righe del bando di gara indetto lo scorso inverno per la concessione in uso di Malga Ranzo facente parte del patrimonio immobiliare del comune di Vallelaghi. La trasformazione in agriturismo è un’opzione, purché sussistendo determinate condizioni.
Nel complesso malghivo da 37 ettari sulle pendici del Gazza si esercita fino al 2034 “attività di carattere promozionale” secondo l’uso zootecnico, ma con i nuovi lavori ci sarà amnche la possibilità di fornire ristorazione; l’esigenza del gestore Diego Stefani di esercitare nella casara attività di somministrazione di pasti e bevande è alla base della decisione di investire nel recupero degli spazi interni entro la prossima stagione estiva. Naturalmente malga è e tale rimane, tanto da vigere l’obbligo di monticazione.
Dunque lavori edili in vista, della durata di circa cento giorni, limitatamente ai quattro vani del piano terra. Cucina, rifugio, ripostiglio e servizi igienici da rimettere in sesto con tutti i crismi del caso per 118 mila euro a carico, appunto, del gestore.
In capo all’amministrazione, invece, ci saranno le spese di progettazione e direzione lavori affidati all’architetto Alessia Berti.
Dormitorio e disbrigo al piano superiore non verranno rimaneggiati, così come il manto di copertura a doppia falda tuttora in buono stato di conservazione. L’area esterna rimarrà aperta.
Ad essere privilegiato nel restyling è l’impiego di legno per gli infissi esterni e nel modesto ampliamento necessario alla legnaia, ai servizi igienici e allo spogliatoio riservati ai gestori.