Camper parcheggiati, nuovo bersaglio dei ladri: sette i mezzi ripuliti in pochi mesi
A finire nel mirino degli ignoti malviventi i mezzi lasciati in un’area privata e recintata, che si trova in via Paganella. Il sindaco Brugnara: «Le telecamere? Ci sono ma serve più personale per visionare i filmati»
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LAVIS. È rimbalzato via social un nuovo allarme: altri due camper, parcheggiati in un piazzale privato e recintato di Lavis, in via Paganella, sono stati "visitati" dai ladri. Tra chi lamenta qualche negligenza da parte di chi affitta ai proprietari dei veicoli l'area di sosta e chi fa l'elenco dei precedenti casi analoghi (si parla di sette mezzi violati in pochi mesi), domina una sensazione sempre più diffusa: l'insicurezza, anche in una zona solitamente conosciuta per la relativa tranquillità.
Un'insicurezza che non è certo limitata all'area camper, ma che si estende anche alle abitazioni, talvolta fatte oggetto di furti per lo più notturni. Tale sentimento è condiviso senza mezzi termini anche dal primo cittadino di Lavis, Andrea Brugnara. «Purtroppo in questo periodo furti ce ne sono sempre di più e praticamente ovunque - sottolinea il sindaco - e la prima cosa che ci tengo a dire che nella stragrande maggioranza dei casi non si tratta di sprovveduti o disperati che compiono qualche atto isolato. Tutt'altro: qui siamo alle prese con criminalità organizzata».
Brugnara evidenzia poi un particolare di cui è fermamente convinto. «Le bande che periodicamente colpiscono anche a Lavis e dintorni - prosegue - non sono della zona, ma provengono dalle regioni limitrofe. Si muovono con due automobili, una delle quali fa da "palo", e poi assaltano i propri obiettivi. Telecamere ce ne sono praticamente ovunque anche nel nostro comune, ma il problema è un altro...».
Ecco quindi che il primo cittadino, come tra l'altro già fatto anche da colleghi di altri territori nelle scorse settimane, punta i riflettori su un altro tema direttamente connesso. «Il problema è che possiamo avere tutte le telecamere che vogliamo - sbotta Brugnara - poi però serve il personale che prontamente tenga monitorata la situazione e analizzi le immagini, in particolar modo in un territorio dove transitano migliaia e migliaia di veicoli».
«Ecco, questo è il punto: le nostre forze dell'ordine hanno un organico numericamente troppo ridotto per i tempi che corrono. E questo vale anche per il presidio notturno del territorio, per il quale occorrono più persone di quelle impegnate attualmente. Anche perché la stazione carabinieri di Lavis ha un'area molto vasta che si estende da Trento Nord a Giovo. Quindi o chi di dovere aumenta le risorse della stazione carabinieri, cosa che io ho già sollecitato, o ci lascino quantomeno potenziare il nostro corpo di polizia locale, fatto sta che così non si può andare avanti».
Secondo il sindaco di Lavis, quindi, in questo momento la priorità è una. «Non bisogna sottovalutare la situazione - conclude - perché il problema esiste e difficilmente si risolverà se non si prendono provvedimenti seri e strutturati».