Il funerale / Vigili del fuoco

Zambana, una folla commossa per l'addio a Michele Castellan: «Continuerà a guidare i suoi Allievi da lassù»

Il vigile del fuoco volontario, scomparso a 49 anni per una malattia che non gli ha dato scampo, ha lasciato una testimonianza di impegno e solidarietà che non sarà dimenticata

ZAMBANA. Commozione e gratitudine. Una grande folla ha salutato oggi a Zambana Michele Castellan, capoplotone e responsabile allievi del corpo di Zambana, scomparso per una grave malattia a solo 48 anni. Toccante la cerimonia funebre, alla quale hanno partecipato, oltre alla famiglia e alla popolazione, i compagni di Michele, con la divisa dei vigili del fuoco, e i suoi amati allievi.

La Federazione provinciale dei vigili del fuoco volontari lo aveva ricordato nei giorni scorsi con parole di grande tenerezza: “Dal cielo ne siamo sicuri, continuerà ad accompagnerà e a guidare i giovanissimi aspiranti vigili del fuoco. Buon viaggio Michele, che la terra ti sia lieve”.

Il suo esempio e il suo sorriso potranno davvero rappresentare un punto di riferimento per chi si spende per aiutare gli altri, in particolare per i giovani che vedono nella divisa dei vigili del fuoco volontari un’opportunità di vicinanza alla popolazione e un motivo di aggregazione, avendo sempre in mente i principi di solidarietà che guidano i cittadini più attenti al bene comune.

Castellan aveva quarantanove anni e ne aveva trascorsi ventisei nei vigili del fuoco volontari, dedicandosi da lungo tempo alla formazione degli effettivi di domani. Accompagnava infatti gli Allievi nel loro percorso, facendosi tramite di quella ricchezza rappresentata dalla capacità di tramandare valori e principi di onestà, dedizione e attenzione al prossimo.

Era cresciuto a Zambana, dove da anni con il fratello maggiore Gianni portava avanti l'azienda agricola e zootecnica di allevamento di bovini da latte: «L'avevamo creata assieme - lo ricorda commosso il fratello Gianni - e lui è sempre stato un riferimento sicuro, sia nel lavoro che prima ancora nella vita. Anche in questi mesi difficili, alle prese con la malattia, non si era mai lasciato abbattere».

Grande il dolore dei colleghi e amici vigili del fuoco, di cui si è fatto interprete il comandante del corpo di Zambana Fabrizio Marcolla: «Michele era davvero una persona che dava tutto sé stesso per questo impegno. Se oggi possiamo contare su un gruppo Allievi, se possiamo avere prospettive, lo dobbiamo a lui. Anche nei momenti più difficili, quando come corpo ci interrogavamo sulla sostenibilità nel proseguire con i ragazzi, lui era sempre fermo, irremovibile: "Se non andiamo avanti, me ne vado anch'io".

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