Teli antigrandine a tempi record

Un brevetto europeo per stendere i teli antigrandine in un tempo notevolemente ridotto. Se oggi  per un ettaro di frutteto coltivato a melo servono circa 20 ore di lavoro una soluzione al problema l’hanno trovata Ferdinando e Giorgio Anselmi agricoltori di Brez, che hanno studiato un sistema innovativo per l’apertura dei teli antigrandine. Innanzitutto per stendere i teli non serve salire su pedane o scale, ma si aziona tutto da terra, operazione che può essere svolta da una sola persona; anziché le 20 ore ettaro sopra citate, ne bastano due. Inoltre il sistema brevettato è automatico in caso di grandine; i teli che al centro del filare si sormontano sono studiati in modo tale che quando il peso della grandine è eccessivo viene «scaricata» in mezzo al filare, preservando quindi i preziosi meleti. Continuasse a grandinare, la grandine cadrebbe sempre al centro del filare, con gli alberi costantemente protetti.
«Abbiamo iniziato a studiare questo sistema otto anni fa, siamo riusciti a metterlo a punto e renderlo totalmente automatizzato circa tre anni fa», spiega Ferdinando Anselmi, che con il fratello Giorgio è socio della «Effendi», che produce il nuovo sistema di chiusura delle reti antigrandine, impianti a placchette o elastici, che favorisce appunto una chiusura (o apertura) facilitata, una riduzione drastica delle ore per effettuare la chiusura e l’apertura, lo scarico controllato della grandine a centro filare, ed una garanzia del 100% di protezione per l’impianto e la produzione di frutta.

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