Silvia, la studentessa «guerriera» Il ritorno in classe dopo 13 mesi

di Marica Viganò

Un anno lontana da scuola: niente più corse al mattino per prendere la corriera, niente ansia da interrogazione, nessun compagno di classe con cui confrontarsi dopo aver consegnato la prova scritta. Un anno che è stato scandito da visite, terapie, da lunghe giornate di debilitazione fisica, con la famiglia ed i medici come punto di riferimento. Ieri però c'è stato il primo passo per tornare alla normalità: Silvia, diciotto anni, è tornata a sedere fra i banchi della quinta ragionieri dell'istituto Pilati di Cles. «Emozionata? Più che altro contenta perché finalmente ho potuto tornare a scuola» dice. «Non sono agitata ma felice di ricominciare. Ho ricevuto una bella accoglienza. Tutti sono stati contenti nel rivedermi, tutti sono stati carini con me, sia i compagni che i docenti».

Mentre combatteva la sua battaglia, iniziata 13 mesi fa, Silvia non ha mai smesso di studiare e di tenersi in contatto con gli amici e con i compagni di classe. Nei momenti difficili è stata costretta a fermarsi, a prendere qualche giorno di pausa per riposare, ma non appena le forze lo permettevano ha ripreso subito in mano i libri e proseguito con il programma scolastico. Grazie ad un collegamento skype è riuscita a seguire le lezioni e potrà presentarsi alla maturità.

«Quando Silvia stava bene, al mattino si collegava con la classe: lei vedeva i suoi compagni e loro vedevano lei, la coinvolgevano nelle lezioni - racconta la mamma - mia figlia rimaneva a casa, nella cucina-studio, le accendevo il fuoco al mattino presto per farle trovare un ambiente caldo, e assisteva e partecipava alle lezioni come se fosse davvero in classe». Un computer, una telecamere, un collegamento internet: Silvia ha potuto seguire le lezioni, imparare, approfondire. I genitori della studentessa vogliono ringraziare a nome di tutti la professoressa Alessandra Pasini, dirigente del Pilati, e una compagna di scuola - definita con affetto «una vera ambasciatrice della classe quinta ma soprattutto una vera amica» - che si è premurata di trascrivere e scannerizzare gli appunti, coordinare i collegamenti skype, aggiornare i programmi e le lezioni.

«La scuola che abbiamo incontrato noi è fatta di persone che con la loro professionalità e sensibilità hanno fatto tutto il possibile per aiutarci. Grazie alla loro disponibilità nel fare le interrogazioni fuori dall'orario scolastico nostra figlia ha potuto portare a termine l'anno scolastico 2013/2014 - sottolineano mamma Sonia e papà Luciano - e grazie a skype ha potuto seguire buona parte delle lezioni di quest'anno: ciò le darà la possibilità di essere ammessa agli esami di maturità. Questo è stato fondamentale dal punto di vista pratico ma soprattutto da quello morale, perché quando si viene travolti da questi cicloni ogni cosa che si avvicini alla normalità aiuta moltissimo a dà tanta forza per affrontare certe prove».  

Silvia, pur combattendo quotidianamente la sua battaglia contro la malattia, ha superato bene le interrogazioni e gli ultimi compiti scritti, dimostrando cuore e tenacia. «Sappiamo di poter contare su una ragazza con una forza d'animo ed una serenità inconsueta: il suo sorriso nell'affrontare questo durissimo percorso è una lezione per tutti noi e ci riporta ad apprezzare e distinguere fra le cose vere della vita e le banalità».  Vai, Silvia: la strada, pur in salita, è meno dura se si affronta con serenità e con il sostegno delle tante e belle persone che ti circondano.

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