Parco nazionale dello Stelvio: il settore trentino alla Provincia
La parte trentina del Parco nazionale dello Stelvio passa alla Provincia di Trento. Dopo il parere positivo della Commissione dei dodici dell’agosto scorso, e dopo il via libera del Consiglio dei Ministri dello scorso dicembre, anche l’ultimo atto è stato approvato: le modifiche delle norme di attuazione dello Statuto di autonomia sono state ratificate dal Capo dello Stato Sergio Mattarella. Il disegno di legge provinciale per la definizione della «governance» trentina dovrebbe essere discusso nel prossimo mese di aprile, cosicché la nuova configurazione del Parco dovrebbe prendere il via nel corso dell’anno.
Con il via libera del Presidente della Repubblica, le nuove norme di attuazione entreranno in vigore dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale: da quest’anno, quindi, le Province autonome di Trento e Bolzano amministreranno i rispettivi settori del Parco, così come farà per il proprio la Regione Lombardia che, il 10 dicembre scorso, ha approvato l’Intesa sulle attribuzioni delle funzioni statali e degli oneri finanziari riferiti al Parco sottoscritta con le Province di Trento e Bolzano e il Ministero dell’Ambiente. Per la gestione della porzione lombarda, Alto Adige e Trentino copriranno le spese per un totale di 3,5 milioni di euro.
L’assessore provinciale all’ambiente Mauro Gilmozzi esprime «grande soddisfazione», e spiega che uno dei primi passi è ora quello di nominare i componenti del Comitato di coordinamento, che dovrà elaborare le linee guide: «Il trasferimento del personale alla Provincia è stato previsto nella Finanziaria, così come la gestione del periodo transitorio; adesso bisogna mettersi al lavoro sulle linee guida, per fare il Piano del Parco. C’è una serie di finanziamenti che permetteranno alle due Province e alla Lombardia l’attività ordinaria ma anche quella straordinaria. Ora la sfida è farlo funzionare».
La Provincia disciplinerà con legge le forme e i modi della tutela del Parco, in armonia con finalità e principi delle norme statali ed europee. A garantire la configurazione unitaria del Parco sarà il Comitato di coordinamento e di indirizzo, i cui atti saranno verificati dallo Stato nella loro coerenza, affinché il Piano e il regolamento di attuazione siano unitari.
«A noi - osserva Gilmozzi - pare che il concetto di aree protette debba essere coniugato oggi con la costruzione di progetti e proposte che vengono dal basso, di reti e di impegni reciproci che danno un migliore risultato di cose imposte. Anche in chiave internazionale».