Tre condanne per una truffa da 17.725 chili di mele
Accolte le richieste della parte civile
Una truffa da 17.725 chili di mele. L'ha subita il titolare di una piccola azienda agricola di Cunevo che ha visto svanire parte dei guadagni di un anno di lavoro nei campi per colpa di un gruppetto di abili truffatori. Abili e recidivi visto che con le stesse modalità avrebbero colpito altre volte, anche in Trentino.
La Corte d'appello nei giorni scorsi ha condannato tutti e tre gli imputati, piemontesi di origini meridionali. Sono state confermate le bene inflitte in primo, senza condizionale proprio per la presenza della recidiva specifica: 1 anno ai due imputati che avevano oltre all'accusa di truffa anche la sostituzione di persona, 8 mesi al "mediatore". Sono state accolte le richieste della parte civile, sostenuta dagli avvocati Nicola Zilio e Alberto Cunaccia, a cui è stato riconosciuto un risarcimento danni di 27 mila euro, denaro che però ben difficilmente l'agricoltore riuscirà a recuperare.
L'uomo si era fidato perché conosceva uno dei tre imputati. Questi gli aveva presentato gli altri due prospettando la possibilità di vendere in un colpo una notevole partita di mele. L'agricoltore non aveva ragione di sospettare che fosse una truffa perché era certo che il "mediatore" fosse affidabile. Così non solo consegnò quasi 18 mila chili di mele a fronte di un assegno che risultò impossibile da incassare, ma prestò per il trasporto anche i cassonetti mai più restituiti.