Il Comitato di Smarano «Prg, variante stravolta»
«Profonda delusione e sconcerto». Sono questi i sentimenti espressi dal Comitato di Smarano che si era speso nei mesi scorsi affinché la giunta provinciale approvasse le decisioni contenute nella variante al Prg, adottata dal consiglio comunale del paese prima della fusione con gli altri comuni della zona e la nascita di Predaia. La giunta provinciale invece, il 22 aprile, ha approvato sì la variante, ma depotenziando i contenuti ambientali su cui puntava.
Dopo un’esame approfondito della delibera, il Comitato (che aveva raccolto oltre 400 firme a difesa della variante) prende dunque una posizione estremamente critica: «Le decisioni assunte dall’ex Comune di Smarano - scrive il gruppo - sono state completamente stravolte dalla giunta provinciale, nonostante con la seconda adozione del Prg tutte le osservazioni della Provincia fossero state accolte e applicate da parte dell’ex amministrazione. La giunta provinciale ha deciso di stralciare completamente la fascia di tutela paesaggistica posta attorno all’abitato di Smarano e ha snaturato quanto era stato previsto nelle zone a monte dell’abitato (Lam) e a valle (Luc) permettendo palificazioni ?coerenti con gli obiettivi di tutela paesaggistica di queste zone?. Questa facoltà di fatto rende vana la variante al Piano regolatore, istituita per valorizzare gli aspetti paesaggistici e peculiari del nostro territorio».
Il rammarico del Comitato è grande: per esso la Provincia è «incoerente» perché «spesso fa proclami sulla necessità di far mantenere ai territori le proprie caratteristiche paesaggistiche e di valorizzare il legame tra agricoltura e turismo nel rispetto delle peculiarità dei territori stessi» ma poi si comporta in altro modo.
Per il Comitato, però, è anche «grave e ingiustificato risultato l’immobilismo dell’amministrazione di Predaia, che nulla ha fatto per pretendere l’approvazione del Prg da parte della Provincia, ma se n’è lavata le mani».
Il Comitato ricorda che è stata bocciata una mozione presentata dal gruppo di minoranza, che chiedeva semplicemente di attivarsi per richiedere l’approvazione integrale del Prg.
E invece «il continuo rimbalzo di responsabilità tra Provincia e Comune di Predaia ha portato a questo esito che non tutela la volontà della frazione di Smarano, che sminuisce i contenuti del Piano regolatore e che non rende giustizia a coloro che sono convinti che trovare nuove forme di valorizzazione del territorio sia assolutamente possibile».
Per il Comitato, il Comune ha dimostrato di «non essere sensibile alle problematiche e alle esigenze delle frazioni» e dunque «non c’è da stupirsi se il Comitato ha portato la propria esperienza negativa in alcune serate di dibattito sulle fusioni svolte in Trentino, riscontrando una grande attenzione; il Comitato continuerà a farlo, per far sapere quali sono le conseguenze della fusione dove la popolazione degli ex comuni non viene ascoltata, coinvolta e tutelata, né abbia i mezzi per farlo».
Ma il Comitato non si arrende e promette battaglia: «Cntinueremo a lottare affinché la popolazione di Smarano veda rispettata la propria volontà e ci faremo carico delle problematiche che la politica, sia quella locale che quella provinciale, non ha il coraggio di fare se non a parole».