Suicidio: 41 casi in Trentino nel 2014
«Il suicidio - una speranza nel buio della vita». Per aprire in maniera diversa la serata dedicata a questo tema, è stato proiettato un video: un dialogo parte del film Genio ribelle, nel quale Robin Williams interpreta lo psicologo Sean McGuire: «Non sai cosa si prova ad essere il suo angelo, avere tanto amore per lei, vicino a lei per sempre, in ogni circostanza, incluso il cancro. Non sai cosa si prova a dormire su una sedia d’ospedale per due mesi tenendole la mano, perché i dottori vedano nei tuoi occhi che il termine ?orario delle visite? non si applica a te». Robin Williams, l’11 agosto del 2014 ha scelto di suicidarsi. Ci si potrebbe chiedere il perché: apparentemente conduceva una vita perfetta, aveva la fama, il denaro, tutto. Eppure anche lui ha scelto di compiere l’atto estremo, di togliersi la vita. La moglie, in un’intervista, ha affermato: «Era pieno di solitudine».
La serata è stata condotta da Giancarlo Giupponi, che opera presso il dipartimento di psichiatria di Bolzano. Spesso si preferisce non parlare di questa tematica, in quanto piuttosto delicata. Spiega che viviamo in una regione dove il tasso di suicidio è alto: «In Italia, le zone che si trovano al nord, specialmente nell’arco alpino, sono più soggette a fenomeni di questo tipo rispetto alle regioni del sud.
Gli aspetti culturali hanno una grande influenza: più la società è collettivista e meno una persona può arrivare a provare la solitudine esistenziale che spesso porta a lasciar andare la propria vita». In provincia di Trento, nell’anno 2014 sono stati accertati 41 casi di suicidio. La fascia di età più colpita è quella che va dai 45 ai 54 anni, che incide per il 26,8% sul totale. È stato registrato inoltre che il rischio è maggiore negli uomini che nelle donne, in quanto i primi scelgono modalità più letali per togliersi la vita: dei 41 casi sopra citati, 33 riguardano persone di sesso maschile.
Si conclude così il ciclo di incontri che «La storia siamo noi» e il Decanato di Fondo hanno organizzato, intitolato «Genitori e figli», coordinati dalla psicologa Alessia Franch e dedicati alle problematiche riguardanti l’adolescenza e le famiglie. Con una dinamica di climax ascendente, sono state trattate le tematiche del bullismo, della ludopatia per poi concludere con la più drammatica, il suicidio, particolarmente sentito nelle valli del Noce, terra di sostanziale benessere e dove negli ultimi anni è stata registrata una incidenza di suicidi molto al di sopra delle medie nazionali, in particolare in valle di Sole, dove il problema aveva assunto livelli estremamente preoccupanti.