Grandine di ottobre in val di Non Preoccupazione per le mele
In val di Non si stimano i danni sui meleti della inusuale grandinata che si è abbattuta sulla vallata domenica notte.
Domenica sera, verso le 23.40, la grandine è scesa nel corso di un violento temporale salito da Merano e spinto verso la valle dell'Adige dai venti che scendono dalla valle di Sole. Colpite le coltivazioni di Castelfondo, Fondo, Livo, Preghena, dove sembra si siano verificati i danni maggiori; poi via verso Revò e Romallo, dove i danni sarebbero contenuti, per poi rinforzare nella zona di Priò e Vervò.
Un evento anomalo, spiega il presidente di Melinda, Michele Odorizzi.
Pierluigi Fauri , agricoltore di Livo, ex presidente del locale magazzino frutta: «In un quarto d'ora sono scesi 8 millimetri d'acqua, accompagnata a tratti da grandine, di piccole dimensioni, come chicchi di riso, ma molto dura. Le strade sono diventate torrenti, i tombini non ce la facevano a smaltirla. Dei danni ci sono, apparentemente non sembrano gravissimi, ma è presto per poterli quantificare. Certo è che i segni sulle mele ci sono, e come non bastasse la grandine ha interessato anche cassoni pieni di mele raccolti ieri, e lasciati nei prati. I periti saliranno in valle domani, si vedrà».
Per ora il danno non è evidente: i frutti colpiti «segnano» ad alcune ore di distanza, quando il colpo viene evidenziato dall'annerimento del frutto.
Sarà così oggi il momento in cui verificare la possibile entità del danno. Con un particolare non da poco: nei frutteti coperti da teli antigrandine, gli stessi sono stati quasi ovunque aperti per consentire alle mele, grazie al caldo diurno e alle basse temperature notturne, di acquisire la «faccetta» che garantisce migliore qualità. E i frutteti con teli antigrandine non vengono abitualmente assicurati, per questo tipo di evento.