Taio - Dermulo, via alla nuova pista ciclabile

di Giorgia Cardini

È un ulteriore tassello della rete ciclopedonale provinciale, il tratto che collegherà il centro di Taio con la stazione ferroviaria di Dermulo. Lungo 2,245 km e largo 3 metri, si svilupperà per oltre 1 km su un nuovo tracciato, che sta prendendo forma grazie alla collaborazione tra il Servizio opere stradali e ferroviarie e il Servizio opere ambientali.
Una sinergia che garantirà anche consistenti risparmi di spesa perché sotto alle ruote dei ciclisti correranno anche il nuovo collettore fognario che collegherà Plaze al depuratore di Taio e la condotta del gas metano. Ed è proprio l’impresa che deve fare gli scavi per questi due importanti sottoservizi ad essere già al lavoro: sulla «traccia» che sarà lasciata, si inserirà il progetto redatto dal Servizio opere stradali e approvato alla fine di marzo sotto forma di quinta perizia di variante della pista Taio-Sabino, aperta già da tre anni. 
 
Per il nuovo tratto che permetterà agli amanti delle due ruote di bypassare la pericolosissima retta sulla statale 43 verranno usati gli avanzi derivanti dal ribasso d’asta della ciclabile Taio-Sabino. In tutto, il tracciato dovrebbe costare circa 275mila euro per lavori, cui devono essere aggiunti altri 198.601,42 euro per l’esproprio di 9.123 mq, cui ha dato il via libera il Servizio gestioni patrimoniali e logistica con una determinazione datata 25 novembre. 
Un ulteriore risparmio di spesa deriva poi da un parere dell’Agenzia delle Entrate, che riguarda l’applicabilità dell’Iva al 10% invece che al 22% per i collegamenti ciclopedonali tra centri urbani, perché considerati opere di mobilità alternativa. Una possibilità che la Provincia è intenzionata a sfruttare anche in futuro, collegando paesi ora bypassati dalle ciclabili. 
 
Venendo al progetto, la pista tra Taio e Dermulo sfrutterà per 541 metri la viabilità esistente nel centro di Taio, dal magazzino Cocea (dove termina ora la ciclopedonale che parte dal Sabino) fino alla centrale Edison. Da qui, passando a valle della statale 43, sarà disegnato il nuovo tratto di 1.079 metri che prevede l’attraversamento del rio di Rizzagno con una passerella di 23 metri in acciaio e legno, sotto cui saranno agganciati collettore fognario e condotta del metano. Il tratto arriverà fino al centro storico di Dermulo, misconosciuto ma molto interessante, pigliando poi la vecchia Strada Romana fino al bivio con la statale 43, in località Sass, dove sorge una croce. A un passo da qui, sarà possibile poi imboccare la strada che conduce in Alta Val di Non o recarsi alla stazione della Trento-Malè.
 
La gara d’appalto, con il sistema del cottimo fiduciario, è già stata bandita: sono state invitate una decina di ditte locali e l’aggiudicazione è prossima. Fatto questo pezzo di pista, per un itinerario ciclabile completo nelle Valli del Noce bisognerà colmare il «buco» tra Dermulo e Mostizzolo e quello tra la Rocchetta e Mezzocorona.
 
Ma qui la soluzione ci sarebbe già: riattivare la strada del Masetto che si stacca dal ponte della Fosina, a Mezzocorona, ora chiusa per problemi di caduta sassi. Si potrebbe fare con poco, mediante un sistema di controllo remoto che consentirebbe di aprire e chiudere il tracciato già asfaltato a seconda delle condizioni meteorologiche e del rischio geologico connesso.
 

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