Sarà eseguita oggi, a Trento l’autopsia sul corpo del povero Mirko Micheli, il 15enne morto sabato scorso a Cles cadendo in moto. L’esame autoptico dovrebbe contribuire a chiarire la dinamica dell’evento, non semplice da ricostruire nel dettaglio in assenza di testimoni oculari.

Il medico legale è incaricato di stabilire le cause della morte, e questo dovrebbe permettere di capire se il ragazzo, che indossava il casco, è deceduto andando a sbattere contro il cavetto d’acciaio, oppure se letale è stato l’impatto con il terreno. Molto più improbabile appare l’ipotesi che il giovane possa essere caduto in seguito ad un improvviso malore.

Le indagini sono condotte  dai carabinieri del Nucleo investigativo provinciale guidato dal capitano Andrea Oxilia. In sostanza gli investigatori devono verificare l’ipotetica sussistenza di responsabilità di rilievo penale. I temi da approfondire sono la manutenzione della stradina di campagna, dove pare l’asfalto fosse in qualche punto sconnesso, e il corretto posizionamento del cavo d’acciaio che sostiene la colonna in cemento dei filari di mele.

L’ipotesi più accreditata è che il ragazzo abbia perso il controllo della moto, una Ktm, venendo sbalzato. Il motociclo ha proseguito la corsa, finendo contro una centralina dell’acqua. Mirko Micheli è caduto a terra, probabilmente finendo contro la fune d’acciaio che sarebbe stata  tranciata di netto.

È stato accertato che il ragazzo, non ancora 16enne, non poteva guidare la Ktm 125. E anche questo aspetto, di per se non rilevante penalmente, dovrà essere tenuto conto nella valutazione di ipotetiche responsabilità da parte di terzi.

Dopo l’autopsia si potrà procedere alla cremazione, come richiesto dalla famiglia. Autopsia che a rigore avrebbe dovuto essere eseguita prima del funerale celebrato lunedì. Questo non per una questione di forma, ma di sostanza. Il rischio, infatti, è che a fronte di ipotetiche responsabilità da parte di qualcuno, la difesa chieda di invalidare i risultati dell’esame autoptico