Migliaia di visitatori per la festa del latte
Seconda edizione della festa del latte, e migliaia di persone lungo il percorso di circa tre chilometri costellato di stand, con centinaia di pasti serviti, fisarmonicisti qua e là, animazione e quant’altro. Difficile quantificare il numero di visitatori, data la vasta area su cui l’evento si svolgeva, ma tanto sabato quanto domenica, 22 e 23 luglio, lungo il percorso che attraversa i «pradiei», da Romeno a Sarnonico, è stata ressa.
Una festa che si abbina ad un momento di ripresa della zootecnia. «Non siamo usciti dalla crisi, ma in fondo al tunnel si scorge una buona luce - commenta Guido Lanzerotti, allevatore romenese, presidente del locale caseificio sociale che lavora 200 quintali di latte al giorno, producendo 15 mila forme di grana l’anno, oltre a diversi altri prodotti caseari freschi e non. «Dopo un periodo buio, c’è la sveglia - continua Lanzerotti - anche grazie a Coldiretti, che ha imposto la tracciabilità del prodotto, a garanzia della qualità. I prodotti caseari italiani vantano molte imitazioni, e se ti copiano significa che sono prodotti ambiti. Anche la remunerazione per gli allevatori è dignitosa, per il trasformato si è sui 50 centesimi al litro, in qualche caseificio si arriva anche a 60, mentre l’alimentare è risalito».
La festa del latte ovviamente ha anche finalità turistico-promozionali. «Evidente. Le presenza turistiche sono in aumento, ed a questa crescita si coniuga quella delle vendite. Il settore del latte è pronto, con una quantità di prodotti (ricotta, burro, formaggi freschi e stagionati, molti caratteristici delle varie zone, ndr), certo sarebbe importante che chi opera nel turismo, soprattutto nella ristorazione, utilizzasse prodotti locali. Il grana viene venduto su scala nazionale, mentre tutto il resto è in vendita sul mercato locale, i ristoratori potrebbero dare una buona spinta. Anche perché sono prodotti sani, non siamo distanti dal biologico, qui sul terreno concimi chimici non se ne usano».
C’è chi sostiene che questa festa del latte, tra le numerose promosse nelle valli trentine, sia la più gettonata. «Siamo aiutati dal territorio - conclude Lanzerotti -. Siamo sui pradiei, un luogo che non ha eguali, una garanzia ambientale».
Alla riuscita della festa del latte hanno collaborato decine di enti ed associazioni. E lungo il percorso della pista ciclabile non c’erano solo latticini: agli stand dei vari caseifici e di numerose malghe (Fondo, Bordolona, Cloz, Laresè) c’erano altre proposte del territorio: dalla Birrafon (birrificio artigianale di Fondo) alla gelateria Cavallar di Cavareno, dall’azienda agricola Grum di Predaia con infusi ed altro all’area per bimbi da 0 a 5 anni, dall’azienda Maso Kofler che coltiva bio al laboratorio artigianale per bimbi (lavorazione del legno), dai prodotti di «Essenza del bosco» di Brez a stand di apicoltori, dall’angolo dove un esperto narrava storie ai bimbi ai chioschi dell’Apt. E molto altro.
Dal momento inaugurale di sabato, presente l’assessore provinciale all’agricoltura Michele Dallapiccola, lungo il percorso espositivo è stato un fiume di persone, con piccolo fuggi fuggi ieri pomeriggio causa un breve rovescio.
Il repentino ritorno del sole ha comunque consentito una festosa conclusione alla due giorni, ormai destinata a diventare appuntamento fisso del periodo estivo.