Mascherata, un grande successo
L’ultima edizione della Mascherata, storica manifestazione di cadenza quinquennale che da secoli anima le vie del paese, si è dimostrata un successo e rimarrà negli annali. «Quest’anno abbiamo raggiunto dei numeri incredibili - commenta entusiasta il sindaco Paolo Forno -. Solo per i pasti, abbiamo sfiorato le mille presenze».
«Probabilmente l’elevata partecipazione è stata incentivata anche dal bel tempo», continua, affermando che nel corso dell’ultima edizione le temperature sotto zero non avevano certo favorito una grande affluenza.
Anche Ivana Rizzardi, del Comitato organizzativo, si dichiara soddisfatta della riuscita dell’evento, dell’elevata partecipazione e, in particolare, si ritiene sorpresa di aver «conosciuto e riconosciuto i paesani che sono tornati a Coredo per l’occasione, per rivivere una manifestazione che incarna una delle più note tradizioni di questo paese».
«Per la realizzazione di grandi eventi come questo è necessario creare una rete territoriale, coinvolgere a più livelli i vari gruppi di volontariato», afferma il sindaco, sottolineando i vantaggi che la fusione tra i comuni ha comportato nell’ottica della sinergia tra le varie realtà del territorio. La rete tra associazioni non si limita infatti all’organizzazione della mascherata, le 116 associazioni (tra sportive, culturali, sociali) del comune di Predaia convergono infatti per la realizzazione di altri eventi e manifestazioni.
Il successo dell’iniziativa è anche dovuto alla cura dell’organizzazione, della quale Cornelio Brentari, ormai storicamente capomaschera, si occupa da mesi.
Il sindaco rivolge poi un ringraziamento a tutti, in particolare all’amministrazione comunale, alle persone che attraverso il volontariato si sono occupate della realizzazione della manifestazione, a coloro che si sono impegnati a tenere viva questa tradizione negli anni, sottolineando l’importanza dell’avvicinamento dei giovani agli elementi che caratterizzano la storia e la cultura di un determinato paese: il Comitato organizzatore è composto da persone di tutte le età, i giovani affiancano gli anziani nella sua ideazione, nell’ottica di uno scambio generazionale che comporti l’interesse dei giovani alle tradizioni, affinché esse non vadano scomparendo negli anni.
«In quest’edizione, i gruppi che hanno partecipato alla sfilata erano poi molto più numerosi rispetto alle altre», sostiene Ivana Rizzardi, ritenendo poi che la manifestazione si sia rivelata particolarmente animata, anche grazie alle figure del diavolo e dell’angelo che, nel ballo della gelosia tra la Kellera e il Bekar, sono riusciti a coinvolgere il pubblico. Accenna poi alla prossima «puntata» della mascherata coredana, in vista della quale si pensa all’inserimento di altre figure, per renderla ancora più accattivante.