Melinda, 5 nuove varietà e procede il piano bio

Cinque varietà club in arrivo, con caratteristiche di croccantezza e gusto, alcune con resistenza a patologie come la ticchiolatura e adatte a zone sensibili. E il Piano «bio» che «corre» più in fretta di quanto ci si aspettava, con 175 ettari in conversione quest’anno che si sommano agli 80 ettari già coltivati dai soci con metodo biologico.


Parliamo delle novità di Melinda, il consorzio che nei giorni scorsi, insieme a La Trentina, era presente al salone mondiale ortofrutticolo di Berlino «Fruit logistica». Alla grande fiera tedesca erano presenti i vertici aziendali delle due Op, i responsabili commerciali e gli export manager per incontrare i buyer internazionali e per valorizzare la qualità delle mele trentine. Una presenza «forte» che è servita anche ad incontrare i rappresentanti dei club delle nuove varietà e partecipare a decine di incontri dedicati.

Melinda a Berlino

«Melinda e La Trentina - spiega il presidente Michele Odorizzi - hanno partecipato insieme, per dare un messaggio di unitarietà sia agli operatori, sia ai portatori di interesse - dalla grande distribuzione ai grossi operatori del commercio - di una realtà di fatto, che esprime un territorio e lavora insieme». Dagli incontri con i club delle nuove varietà, la definizione degli accordi sul come sarà impostata in futuro la commercializzazione di questi brand. «La cornice in cui muoversi a livello di club europei», sintetizza Odorizzi.

Nuove varietà club

Cinque sono le varietà nuove in fase di piantumazione in questa primavera ad opera dei soci del Consorzio Melinda, a partire da «SweeTango», - mela giallo-rossa molto croccante - per la quale è prevista una superficie di impianto di 150 ettari in alta valle. Quindi, in ordine di superficie, «Kizuri», prevista su 200 ettari, e «Gradisca», anch’essa prevista su 200 ettari, soprattutto in bassa Valle di Non. Infine due varietà con caratteristiche di resistenza alla ticchiolatura, «Galant» e «Isaaq», previste ciascuna su di una superficie di 50 ettari. «Per queste ultime due varietà - spiega il responsabile qualità del Consorzio Massimiliano Gremes - c’è un progetto speciale, con qualche compenso economico al socio, per farle piantare nelle zone vicine alle abitazioni». Produzioni significative delle nuove varietà sono attese per il 2020.

Piano biologico

Il Piano «bio» lanciato da Melinda lo scorso anno procede più rapidamente delle aspettative. La previsione è di raggiungere in 5 anni una superficie coltivata con metodo bio di 300 ettari (per una produzione di mele stimata in 14.000 tonnellate) e le superfici attualmente in conversione raggiungono i 175 ettari a meno di un anno dal via. «Melinda - riassume Massimiliano Gremes - si sta muovendo con oltre 500 ettari sulle novità varietali, circa il 15% della superficie, e con il progetto sul bio, finanziato nell’ottica di realizzare forme aggregative fra i soci per avere zone possibilmente abbastanza compatte, distretti di produzione biologica». Un progetto, quello del biologico, evidentemente in crescita.

Fruit Logistic: gli incontri

«Berlino è servito a rafforzare i rapporti con i nostri partner europei sulle varietà - osserva Massimiliano Gremes - per aprire orizzonti nuovi, per collocare e vendere questi prodotti nuovi. Con gli altri attori che detengono i diritti di queste varietà ci stiamo accordando per poi servire il più possibile l’Europa». Una tendenza comune, quella delle nuove varietà? «C’è gran fermento nella ricerca di nuove varietà e di progetti legati a mele con caratteristiche particolari - risponde Gremes -: insieme ai nostri cugini del Trentino Alto Adige siamo partner di un’altra società europea di ricerca e sviluppo di varietà a polpa rossa, e con la primavera 2019 inizieremo anche l’impianto di queste nuove varietà».

Aceto di mela e trasformati

Allo stand berlinese, accanto ai prodotti trasformati a base di mela (mousse, strudel, snack, barrette) sono state presentate le nuove bottiglie di aceto di mela Melinda.

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