Grandine su centinaia di ettari di mele in Val di Non Meno del 3% dei frutticoltori aveva teli antigrandine
Centinaia di ettari di frutteto sono stati colpiti da una violentissima grandinata nel tardo pomeriggio di ieri in Val di Non. «L’80% del territorio di Livo e Cis è stato colpito duramente. Non si è salvata neanche una mela», commenta il presidente della cooperativa frutticola Scaf, Flavio Conter. Quella della zona del Mezzalone è l’area dove si è maggiormente concentrata la violenza della tempesta, che ha persino sfondato il portone d’ingresso di un garage. I chicchi di ghiaccio sono scesi con violenza anche tra l’abitato di Pavillo e Castel Valer a Tassullo, nella Media Anaunia, e non hanno risparmiato nemmeno Cles, Mechel e Rallo anche se in questi ultimi paesi i danni appaiono più contenuti, come conferma il presidente del Consorzio di difesa dei produttori (Codipra) Giorgio Gaiardelli.
La grandinata, iniziata prima delle 19, è durata una ventina di minuti. «Un disastro», sospira Conter. I chicchi non erano di grandi dimensioni e, pur essendo accompagnati dalla pioggia, hanno avuto un effetto devastante per l’agricoltura. I frutticoltori hanno effettuato immediatamente un primo sopralluogo tra i filari di Golden, dove in questo periodo si stanno concludendo le operazioni di dirado. La grandine ha strappato le foglie dai rami e picchiato forte sulle mele.
Chicchi di grandine come proiettili che, nel migliore dei casi, hanno ammaccato i frutti, mentre spesso sono riusciti a forare la buccia. L’auspicio è che queste «ferite» possano rimarginarsi, ma in ogni caso il raccolto appare compromesso. Un evento di queste proporzioni a Livo e Cis non si era mai visto: «Solitamente i campi vengono colpiti a fasce in modo più o meno intenso, concentrandosi in qualche microzona, mentre stavolta quasi l’intero territorio ha subito danni ingentissimi», spiega il presidente della coop dei frutticoltori. Tra l’altro solo una minoranza degli agricoltori della zona è provvista di reti antigrandine: «Saranno il 3 per cento, forse meno».
Nella giornata di oggi inizierà la conta dei danni, con i sopralluoghi nei campi da parte dei periti delle compagnie assicurative. Nel Mezzalone l’area compita secondo una prima stima raggiungerebbe i 300 ettari, pari a poco meno del 5% del territorio coltivato dai soci del consorzio Melinda. Qui salirà anche il presidente Gaiardelli per rendersi conto di persona dell’effetto della tempesta sulle mele. Quella di ieri sera non è stata tra l’altro la prima grandinata che quest’anno si è abbattuta sulla Val di Non: nelle ultime settimane erano stati colpiti anche i campi di Cloz, Brez, Sfruz, Smarano e Coredo.
A Livo ieri si sono registrati anche numerosi allagamenti in garage e cantine: i vigili del fuoco volontari guidati dal comandante Tiziano Carotta hanno avuto un bel daffare nelle varie frazioni. Il portone del garage di un’abitazione che si trova nei pressi del nuovo complesso scolastico è stato addirittura sfondato dalla violenza della tempesta di ghiaccio e pioggia. In paese è anche saltata la corrente elettrica, riattivata dopo circa un’ora, mentre le strade e le piazze apparivano imbiancate come dopo un’abbondante nevicata. Un paesaggio sicuramente insolito che ieri sera ha «gelato» le speranze di chi sperava in un raccolto senza danni.