Un intero paese, tante persone dalla Valsugana e da Trento, colleghi, amici, coscritti, tutti straziati dal dolore per salutare per l'ultima volta ieri pomeriggio Giordana Zini , una giovane di soli 29 anni improvvisamente mancata nei giorni scorsi, lasciando nel più profondo sconforto i genitori Liana e Marcello, il compagno Matteo, i parenti, gli amici e tutte le persone che hanno avuto la fortuna di incontrarla e conoscere la sua umanità e la sua gioia di vivere. Una grande folla si è riunita ieri all'interno della chiesa e sul sagrato per stare vicino ai famigliari: ben prima dell'inizio della cerimonia funebre si è formata una lunga coda di persone per la benedizione del feretro. Tanti i colleghi e le colleghe di Giordana, infermiera presso il reparto di cardiochirurgia dell'ospedale Santa Chiara di Trento, un lavoro che la ragazza amava e svolgeva con passione ed impegno, una missione di vita per lei.
La Messa è stata celebrata da don Carlo Crepaz, il quale ha invitato i fedeli a confidare nel sostegno del Signore e di Maria ed a considerare la morte non come una fine definitiva, ma un'apertura verso la vita eterna che Gesù regala agli uomini che hanno fiducia in Lui. «Perché Giordana te ne sei andata senza avvisare?» l'interrogativo proposto dal sacerdote all'assemblea, che in questi giorni se lo sarà chiesto tante volte, di fronte a una dipartita così prematura ed insensata di una ragazza nel fiore degli anni, speranzosa verso un futuro pieno di progetti e prospettive.
«A questa domanda la risposta ha parole inutili e pesanti come la pietra posta sul sepolcro di Gesù - ha detto don Carlo - Tuttavia, anche nell'oscurità della morte c'è una luce, la speranza del perdono e dell'amore immenso del Signore», aggiungendo una citazione di Lucio Dalla, «la morte è l'inizio del secondo tempo».
Il parroco si è poi rivolto alla famiglia, esortandola ad essere orgogliosa di una figlia che con la sua professione si è donata al prossimo, generosa, entusiasta, un vulcano di allegria che entrava nella vita delle persone col suo sorriso. «Grazie Giordana per l'esempio che hai saputo dare nel tuo breve percorso, una vita intesa come un cantiere da costruire con gli affetti e con scelte importanti» ha infine affermato il sacerdote.
Struggenti e colmi di affetto gli omaggi ed i ricordi dei numerosi amici che ora sentono terribilmente la sua mancanza e le sono grati per i bei momenti passati insieme. «Fin da piccola sei stata allegra ed ironica, ci hai insegnato ad amare la vita» ha detto una coetanea con la voce spezzata dalla commozione, leggendo una lettera a nome dei coscritti di Fondo. I pensieri la ritraggono in piccoli momenti quotidiani scolpiti nel cuore dei propri cari, premurosa, testarda e sempre presente.
«Ricorderò per sempre la tua risata, la carbonara alle 10 del mattino e le caramelle sparse per casa. Tu che non amavi stare da sola e il tuo motto era Carpe Diem, ci hai convinti a non lasciare mai perdere, a credere in noi stessi ed all'importanza di vivere ogni attimo, come fosse un dono nel tempo nel scorre» è l'omaggio dei giovani che hanno condiviso l'alloggio con Giordana negli anni di studio universitario.
Toccante è stata la testimonianza di Erminio, un trapiantato, che ha ringraziato i genitori della giovane per la donazione dei suoi organi, un immenso regalo che consentirà ad altre persone di tornare alla vita. Un'amica ha letto invece un pensiero a nome di mamma Liana. «Te ne sei andata forse perché nel cielo c'era noia e c'era bisogno di una persona come te. Ciao figlia mia, sarai sempre nel mio cuore». Alla conclusione del rito, un'ultima, dolce dedica ad una ragazza speciale con le note della canzone dei Modà, «Tappeto di Fragole».
«Ricorderò per sempre la tua risata, la carbonara alle 10 del mattino e le caramelle sparse per casa. Tu che non amavi stare da sola e il tuo motto era Carpe Diem, ci hai convinti a non lasciare mai perdere, a credere in noi stessi ed all'importanza di vivere ogni attimo, come fosse un dono nel tempo nel scorre» è l'omaggio dei giovani che hanno condiviso l'alloggio con Giordana negli anni di studio universitario.
Toccante è stata la testimonianza di Erminio, un trapiantato, che ha ringraziato i genitori della giovane per la donazione dei suoi organi, un immenso regalo che consentirà ad altre persone di tornare alla vita. Un'amica ha letto invece un pensiero a nome di mamma Liana. «Te ne sei andata forse perché nel cielo c'era noia e c'era bisogno di una persona come te. Ciao figlia mia, sarai sempre nel mio cuore». Alla conclusione del rito, un'ultima, dolce dedica ad una ragazza speciale con le note della canzone dei Modà, «Tappeto di Fragole».