Centinaia nella notte in pellegrinaggio a San Romedio
Si è rinnovata ieri sera la magia del tradizionale pellegrinaggio a piedi da Sanzeno al santuario di San Romedio. Quest’anno niente neve, ma la strada nella forra si presentava in alcuni tratti ghiacciata.
In centinaia, come sempre, hanno voluto esserci: non solo abitanti della Val di Non, ma anche molti turisti che raggiungono Sanzeno appositamente.
Anche ieri il cammino è stato rispettato: il rito ha avuto inizio alle 19,30 nella basilica dei Santi Martiri Anauniensi, ben presto gremita di fedeli. Dopo le istruzioni di padre Giorgio, alla luce delle fiaccole, ci si è incamminati attraverso il paese, oltre la chiesetta di Santa Maria, e poi nel bosco.
È stato suggestivo il pellegrinaggio nel buio, lungo il torrente che rumoreggia, nel freddo: come mille anni fa aveva fatto Romedio, figlio di una famiglia agiata da Thaur, richiamato in Anaunia dall’esempio di Sisinio, Martirio e Alessandro, che aveva poi scelto la via del romitaggio.
Lungo la via giovani e anziani, qualche famiglia con i bambini, su fino allo stretto cortiletto interno che porta alla scalinata, fino alla chiesa grande sulla sommità del santuario. Dopo la benedizione, il ritorno ai piedi della rupe per una bevanda calda, il brulé per i grandi e un thé.
E lì la serata si è sciolta come sempre in strette di mano, auguri, abbracci e saluti nel ritrovare amici e conoscenti. Quest'anno la novità: un giovane cantautore che ha intonato due sue canzoni con la chitarra (purtroppo in inglese, forse non proprio adatto allo spirito del luogo).
Impeccabile l’assistenza di tanti volontari e dei vigili del fuoco, mentre dietro ai pellegrini vigilavano Polizia Locale e Carabinieri.
La festa dedicata continuerà oggi, con la solenne Festa del Santo: Sante Messe alle ore 9 - 11- 16. Come da tradizione ci sarà la possibilità di consumare il cosiddetto pasto del pellegrino, ovvero un buon piatto di trippe. Ed anche questa è una bella tradizione che va rispettata. Alle ore 11.