Un bacino irriguo per Brez costerà otto milioni di euro (7 milioni e 845 mila dalla Provincia)
Partiranno in estate i lavori di costruzione del bacino irriguo che il consorzio di miglioramento fondiario di secondo grado “Comunitas Bretii” (comprendente i cmf di Brez, Salobbi, Carnalez e Traversara) ha in programma da anni, ora giunto a conclusione dell’iter, finanziamento compreso.
Un’opera da 8 milioni 200 mila euro, finanziato per 7 milioni 845 mila dalla Provincia, inserito in quel “pacchetto” di circa 60 milioni di opere per risolvere i problemi irrigui della frutticoltura anaune presentato ai consorzi anauni dall’ex assessore all’agricoltura Dallapiccola, un paio d’anni fa.
A presentare l’opera al giornale Ottavio Girardi, presidente della Federazione dei cmf trentini, Lorenzo Cattani che ne è direttore, Alessandro Anselmi presidente del Cmf di secondo grado sopra citato, e Dino Visintainer, ingegnere dello studio Bsv di Taio. Un progetto che prevede la realizzazione di un bacino di 135 mila metri cubi, lungo 130 metri e largo 80, per una superficie di 2 ettari e mezzo, in località Pradena, profondità massima di 9,8 metri, che capterà le acque del rio Rabiola, grazie ad una concessione compresa tra 8,6 litri al secondo (minimo) e 20 litri, da metà ottobre a metà aprile, con scarico di fondo nel rio Salobbi, deflusso minimo vitale stabilito in 20 litri al secondo. Ma che contempla anche un ampliamento e la valorizzazione dell’area ricreativa esistente in località Pradena; con la possibilità che essa divenga un punto focale della pista ciclopedonale Rankipino che attraversa l’intera “Terza sponda”, da Tregiovo a San Felice, e ricadute possibili quindi anche sull’economia turistica.
“L’intervento interessa un’area di 6 ettari e mezzo”, spiega l’ingegner Visintainer, “grazie agli accordi tra comune e consorzio sarà possibile riportare il terreno di scavo, circa 100 mila metri cubi, sull’area ricreativa, dove le attuali strutture saranno smantellate e riposizionate, con spostamento a monte del laghetto artificiale esistente. Un’area ricreativa di oltre 3 ettari, mentre il bacino, tra superficie d’acqua, strutture tecniche e di servizio e recinzioni occuperà 2,8 ettari”.
I lavori sono stati suddivisi in 4 lotti distinti: il primo riguarda l’opera di presa sul Rabiola, a quota 1231 metri (86 mila euro); il secondo le condotte di adduzione (417 mila), il terzo le condotte di distribuzione per portare l’acqua ai vari consorzi (38 mila ciascuno Brez, Carnalez e Traversara, 20 mila Salobbi; spesa totale 535 mila euro), ed infine il bacino, 4 milioni 910 mila euro di lavori. In estate si parte con i primi lotti; per il bacino, data la necessità di un bando “aperto”, serve un po’ più di tempo, l’auspicio è dare il via allo scavo a inizio 2021, il termine fissato per il completamento di tutto è il 31 dicembre 2023. “Anche se si auspica di riuscirci prima”, commenta il direttore della Federazione, Lorenzo Cattani.
Al progetto si sta lavorando dal 2009, passando per tre legislature provinciali ed altrettante comunali; è stato condotto un monitoraggio continuo sul Rabiola per studiarne la portata, e giungere alla concessione sopra indicata; in atto anche uno studio per poterla allargare al periodo estivo, quanto meno in caso di forti piogge, per aumentare la disponibilità di riserva idrica. “Abbiamo da sempre problemi di carenza d’acqua, in estate”, chiarisce il presidente del Cmf locale, Alessandro Anselmi. “Abbiamo completato il cambio degli impianti di irrigazione, ora totalmente a goccia, contenendo il consumo. Con la futura riserva dovremmo rispondere adeguatamente alle necessità”.
“Il progetto di Brez è il primo passo di quel finanziamento plurimilionario annunciato dalla Provincia, in un’assemblea a cmf nonesi riuniti svoltasi a fine passata legislatura alla Cocea di Taio”, ricorda il presidente della Federazione dei consorzi di miglioramento fondiario Ottavio Girardi. Un intervento massiccio, per garantire acqua alla frutticoltura, a condizione che non siano create nuove necessità con l’ampliamento dei meleti, cosa che comunque, qua e là, continua ad avvenire, anche se in forma meno massiccia che in passato.