Comprano le "cartine" e le birre con 50 euro falsi: due ventenni denunciati dai carabinieri
Sono due gli episodi finiti nel mirino delle forze dell'ordine, contattate dal titolare di un esercizio commerciale: in entrambi i casi sono state utilizzate banconote poi risultate false. Ecco le tecniche per scoprire se ci hanno rifilato denaro falso
TRENTO. Una settimana fa il primo episodio: i ragazzi avevano pagato alcune birre con 50 euro falsi. Giovedì pomeriggio il secondo acquisto fatto dagli stessi soggetti sempre con una banconota fasulla, una confezione di cartine per le sigarette.
Il titolare dell'esercizio commerciale ha chiamato i carabinieri e grazie all'intervento immediato della pattuglia i due complici ventenni sono stati identificati e denunciati. Succede in val di Non.
Le indagini non si fermano, perché l'obiettivo è capire da dove arrivino quei biglietti da 50 euro contraffatti. Cinque le banconote trovate in possesso dei due giovani e sequestrate. Simone Maccani, titolare dell'Isola del Sapori di Dermulo, è il negoziante- detective che ha scovato gli "spacciatori" di denaro contraffatto.
«Quei due ragazzi erano entrati nel nostro punto vendita alcune settimane fa ed avevano pagato un conto di pochi euro con una banconota da 50 euro. Ci siamo accorti tardi, la sera, che quei soldi erano falsi - racconta - Non avevo presentato denuncia in quell'occasione, perché sapendo che sono giovani della zona ero quasi certo che sarebbero tornati. E in effetti così è stato: giovedì pomeriggio, attorno alle 16, si sono presentati in negozio e hanno pagato con un'altra banconota da 50 euro un conto di poco meno di 2 euro, per le cartine delle sigarette. Non appena sono usciti, ho visto che si dirigevano verso la stazione e ho chiamato i carabinieri».
È intervenuta la pattuglia di Predaia. Con la descrizione dei due soggetti fatta dal negoziante, i militari hanno seguito la corriera sulla quale sono saliti i giovani e a Cles li hanno attesi alla stazione. I due amici, poco più che ventenni e residente in valle, sono stati denunciati per spendita di monete false, reato che è punito con la reclusione fino a sei mesi o con la multa fino a mille euro. Piazzando soldi falsi per spese di poco valore, guadagnavano sul resto.
Con i due acquisti fatti a distanza di un mese all'Isola dei Sapori avrebbero ricavato complessivamente una novantina di euro, ma non è escluso che abbiamo utilizzato soldi fasulli anche in altri negozi.
I carabinieri hanno sequestrato cinque banconote da 50 euro contraffatte in maniera piuttosto grossolana, che verranno inviate alla Banca d'Italia per le analisi sulla tipologia di carta utilizzata e di inchiostro. L'obiettivo è di capire, attraverso indagini specifiche, da dove arrivino questi soldi falsi e se - in base al materiale - appartengano ad un lotto proveniente dalla stessa stamperia clandestina.
In caso di dubbi sull'autenticità di una banconota ci si deve rivolgere alle banche, alle poste o alle filiali della Banca d'Italia. Sono tre le tecniche fai-da-te consigliate dalla Banca centrale Europea per controllare se i soldi sono fasulli. Innanzitutto le difformità si presentano al tatto: speciali tecniche di stampa conferiscono alle banconote vere una particolare consistenza.
Il secondo passo è osservarle in controluce, perché nei pezzi autentici diventano visibili la finestra e la filigrana con ritratto e il filo di sicurezza. Inoltre, se si muove la banconota, la finestra nella striscia argentata rivela, in trasparenza, il ritratto di Europa e il numero verde smeraldo produce l'effetto di una luce che si sposta in senso verticale.
Lo scorso anno la Banca d'Italia ha ritirato dalla circolazione 50.563 banconote false, in calo del 22,5% rispetto al 2020. Si tratta del dato più basso dal 2002, anno in cui l'euro ha cominciato a circolare. I tagli più falsificati continuano a essere quelli da 20 e da 50 euro. Complessivamente, in base ai dati elaborati dalla Banca centrale europea, nel 2021 sono state scoperte circa 347.000 banconote in euro false (180.000 nella seconda metà dell'anno), in diminuzione del 24,6% rispetto al 2020. Il 95,4% delle banconote falsificate è stato rinvenuto in Paesi dell'eurozona, il 4,2% proviene da Stati membri dell'Unione Europea non appartenenti all'area e lo 0,4% da altre regioni del mondo.