Circonvallazione di Cles, un altro rinvio: la ditta è in concordato preventivo, subentrerà la Collini ma servono approfondimenti
L’opera da 56 milioni di euro è appaltata da nove anni, ma non si è ancora vista una ruspa: dopo il fallimento della Emaprice può subentrare un’altra ditta della cordata, ma serviranno mesi
CLES. Se le verifiche e le condizioni amministrative lo consentiranno, il contratto di appalto per la costruzione della circonvallazione di Cles potrà essere firmato entro la fine dell'estate. È il dirigente dell'Agenzia provinciale delle Opere pubbliche Mario Monaco a fornire un asciutto aggiornamento della situazione, in una nota concordata con la presidenza della Provincia.
Nota che non risolve le incertezze e i dubbi che circondano l'opera più importante per il capoluogo noneso, che ha subìto "stop and go" di ogni genere, a partire dall'annullamento dell'aggiudicazione del primo appalto del 2013, avvenuta nel 2014.
A nove anni di distanza, tutto è ulteriormente rinviato quanto meno alla fine dell'estate. Serve ricordare che - e lo ricorda bene la nota della Provincia - che la nuova procedura di gara indetta nel 2016 aveva portato, il 2 ottobre 2018, a dichiarare vincitrice l'Ati Emaprice Spa - Technik Bau srl - Collini Lavori Spa, che aveva proposto un ribasso dell'11,171% sul progetto posto a base di gara per un importo lavori di 38.252.603,83 euro su un importo totale dell'opera di 56 milioni.
«Con determinazione 4.405 del 30 settembre 2021, successivamente rettificata con determinazione 5.993 del 10 novembre 2021, era stato approvato il progetto definitivo, redatto dall'associazione temporanea di imprese ed erano state inoltre avviate le procedure espropriative, propedeutiche alla stipula del contratto», ricorda l'ingegner Monaco.Poi, come già scritto dall'Adige nei mesi scorsi, è successo l'imprevedibile: Emaprice, in gravi difficoltà, ha chiesto l'ammissione al concordato preventivo e si è fatta svincolare da tutti gli appalti pubblici (incluso quello di Campotrentino, per la circonvallazione di Trento). Perciò, «l'Ati ha comunicato l'8 marzo alla Provincia il cambio di assetto societario dell'associazione: come si ricava dalla determinazione firmata dallo stesso ingegner Monaco a fine marzo, Collini Lavori spa ha rilevato il 52,30% della quota di Emaprice nella cordata (in cui è rimasta Emaprice), assumendo anche il ruolo di capogruppo mandataria.
Un'operazione fatta per non dover ricominciare tutto da capo, riportando l'appalto all'anno zero, e consentita dall'art. 48 del Decreto legislativo 50/2016 che consente la sostituzione della capogruppo o di altre imprese del raggruppamento nel caso di fallimento o altre procedure minori, ma solo con una impresa (ha sentenziato il Consiglio di Stato il 27 maggio 2021) che sia già parte del raggruppamento presentatosi in gara.
La nota provinciale informa che, in conseguenza del subentro, «allo stato attuale sono in corso le verifiche amministrative per la nuova capogruppo, finalizzate alla contrattualizzazione che, si ritiene, se le condizioni amministrative lo consentiranno, possa essere concluso entro la fine estate».
Nulla dice invece della questione prezzi, altrettanto delicata: prezzi delle materie prime esplose negli ultimi mesi, per cui tante imprese appaltatrici stanno aspettando aggiornamenti da parte provinciale. E pare che la Collini Lavori spa sia tra queste, considerando che l'aggiornamento del progetto risale a prima della "tempesta perfetta" scatenata dal combinato disposto di superbonus, rincari delle materie prime e guerra in Ucraina.