Escherichia coli, bambina di 4 anni trentina in Rianimazione a Padova: il precedente di sei anni fa a Coredo
Risale al 2017, quando un bambino, che all’epoca aveva quattro anni, aveva mangiato del formaggio che i genitori avevano acquistato al Caseificio. Il bimbo è tuttora in coma, in stato neurovegetativo. Proprio stamattina c’è l’udienza davanti al giudice di pace di Cles per il risarcimento alla famiglia che da sei anni deve assistere il bambino
IL FATTO Bimba di 4 anni in gravissime condizioni
SCHEDA/1 Sintomi e cura del batterio Escherichia coli
SCHEDA/2 Cosa è la "Seu”: la malattia acuta rara
COREDO. È ricoverata nella clinica pediatrica dell'azienda ospedaliera di Padova la bambina trentina di quattro anni alle prese con la sindrome emolitico-uremica, una malattia causata dal batterio Escherichia coli. Spiega l'Azienda sanitaria in una nota: «Verosimilmente all'origine dell'infezione ci sarebbe il consumo di alcuni prodotti caseari - in particolare un formaggio fresco - in una malga situata sul territorio dell'ex Comune di Coredo».
C’è un precedente gravissimo a Coredo, sempre per infezione da Escherichia coli. Risale al 2017, quando un bambino, che all’epoca aveva quattro anni, aveva mangiato del formaggio che i genitori avevano acquistato al Caseificio di Coredo. Il bambino è tuttora in coma, in stato neurovegetativo. I controlli fatti in seguito all’indagine che fu aperta portarono all’accusa di lesioni colpevoli gravissime per i responsabili del caseificio. Si cercò di mettere in relazione la presenza del batterio nel latte quale causa della malattia del bambino.
Il processo sul piano penale è già arrivato in Cassazione. Ci fu una lunga battaglia, perché in un primo momento i tecnici sostennero che non era possibile stabilire con certezza che il contatto con il temibile batterio fosse dovuto al consumo del formaggio contaminato o a un'altra ragione. L’avvocato Paolo Chiariello contestò quella richiesta di archiviazione e furono prodotte altre consulenze che portarono la procura a cambiare posizione.
L'avvocato della parte offesa aveva prodotto nuove consulenze, da parte di esperti di Seu: la professoressa Silvia Bonardi, docente di ispezione degli alimenti di origine animale all'Università di Parma; il professor Lapo Mughini Gras, epidemiologo dell'Università di Utrecht; un medico del Policlinico di Milano specializzato in nefrologia pediatrica. Anche le indagini difensive condotte chiudevano la porta ad altre possibili cause prese in considerazione, come la presenza del batterio in una piscinetta: analisi sull'acquedotto fatte proprio in quei giorni avevano escluso la presenza di escherichia coli.
Il legale di parte lesa aveva anche escluso l'ipotesi di un contagio attraverso animali. Mentre sul piano civile - drammatica beffa del destino – proprio stamattina c’è l’udienza davanti al giudice di pace di Cles per il risarcimento alla famiglia che da sei anni deve assistere il bambino. Il padre del bambino chiede che venga fatta piena luce sulla vicenda: «Vogliamo solo sia accertata la verità su quanto successo».