Lucia Cova, il dramma in Messico dopo la caduta dalle scale: dichiarata la morte cerebrale
L’ex coordinatrice pedagogica delle scuole dell’infanzia (71 anni) era arrivata il 30 gennaio nello Yucatan (in Messico) con il compagno Bruno Soave, dentista e volto del volontariato. È scivolata su una scala il giorno del suo compleanno: lunghi i tempi dei soccorsi, la speranza svanita all’arrivo in ospedale
LA NOTIZIA Lucia Cova, coma irreversibile dopo la caduta dalle scale
MALÉ. «Lucia non è più fra noi». Il messaggio rimbalzato dallo Yucatan, in Messico, ha spento le speranze per quanti, dalla val di Sole, attendevano notizie positive di Lucia Cova, 71 anni, che si trovava in Messico con il compagno, Bruno Soave, noto dentista di Malé. La donna è caduta dalle scale: un incidente dal quale non si è purtroppo più ripresa.
Ieri sera (2 febbraio), famigliari e amici, erano appesi agli ultimi accertamenti sanitari, dopo la dichiarazione di morte cerebrale. Il figlio Marco, invece, videomaker ed esperto nella realizzazione di esperienze in realtà virtuale, è partito ieri mattina alla volta del Messico, per portare un'ultima carezza alla mamma. La donna, ora in pensione, stimata ex coordinatrice pedagogica delle scuole dell'infanzia provinciali della Val di Sole e della val Non - per decenni punto di riferimento nell'ufficio di Malé - era partita martedì con il compagno e una coppia di amici alla volta della penisola, per un viaggio che avrebbe dovuto portarli a scoprire la storia e le bellezze naturali dell'intero Paese dell'America Latina.
Un tour di un mese, organizzato con entusiasmo, per festeggiare la meritata pensione di Bruno Soave, che a fine anno aveva deciso di cedere lo studio dentistico, ma anche il compleanno di Lucia, che proprio mercoledì ha spento 71 candeline. Ma quella che doveva essere una giornata di festa, a poche ore dall'arrivo in Messico, si è trasformata in tragedia. «Erano arrivati il 30 gennaio, dopo un volo di 15 -16 ore - ricorda affranto il fratello Ezio Cova, anche lui dentista in pensione - Il 31 gennaio è il compleanno di mia sorella: l'incidente è successo proprio quel giorno».
Una caduta all'apparenza banale che sarebbe successa alle 18 nella piazza di Valladolid mentre la comitiva si stava recando al ristorante: la donna sarebbe scivolata da un paio di gradini alti una ventina di centimetri battendo violentemente la testa sull'asfalto. «Bruno ha sentito una botta molto forte, che lo ha impressionato», dice il fratello. Il primo a soccorrerla è stato proprio il compagno, persona molto nota anche per il suo impegno in Kenya con l'associazione Melamango e Valdisole Solidale.
All'inizio Lucia era apparsa cosciente e rispondeva. Nel giro di poco, però, il quadro è precipitato. A rendere ancora più drammatica la situazione le difficoltà nell'attivare i soccorsi: la 71enne è stata trasportata all'ospedale di Valladolid. Ma qui la struttura sanitaria era sprovvista degli apparecchi necessari per effettuare la Tac. A quel punto Lucia Cova è stata caricata di nuovo in ambulanza, non senza ulteriori difficoltà, e trasferita presso una clinica privata a Merida, capitale dello stato federato dello Yucatan. La speranza era di poterla sottoporre ad un intervento chirurgico.
Ma le ore trascorse prima che la donna potesse essere soccorsa e poi essere presa in carico presso un grande ospedale sono state molte e la situazione della 71enne si è irrimediabilmente compromessa, fino alla dichiarazione di morte cerebrale. «Abbiamo saputo dell'incidente giovedì mattina - racconta anche la sorella Carmen - purtroppo hanno dovuto attendere ore che arrivasse l'ambulanza. Oggi hanno fatto un'altra Tac, ma servirebbe un miracolo», dice in serata, ricordando la sorella come una donna forte, «con una gran voglia di leggere e di sapere». «Lucia è sempre stata combattiva, una donna autonoma e indipendente», le fa eco anche il fratello Ezio.
Lucia Cova, originaria di Tuenno, era l'ultima di otto fratelli (uno è morto in un incidente con il trattore nel 1983). Nei tanti anni di attività moltissime sono state le insegnanti e i colleghi che hanno potuto apprezzare le sue doti professionali ed umane. Amante dei viaggi, ma anche della scrittura e lettura, Lucia era stata attiva partecipe del gruppo presso la biblioteca di Malé. «Quanto è accaduto è un dramma che ha sconvolto tutta la nostra comunità- commenta la sindaca di Malé Barbara Cunaccia - Persona molto competente e colta, Lucia è stata sempre molto presente ed attiva nella comunità sia nella sua attività professionale nel settore scolastico che nella vita sociale. Con il marito Bruno formavano una coppia speciale, un vero punto di forza. Quanto accaduto rappresenta una grande perdita per la comunità. Siamo vicini a Bruno ed al figlio Marco».