Una folla in lacrime per l'ultimo abbraccio a Mattia Ianes, morto a 23 anni
A Dovena, questo pomeriggio, 9 aprile, la comunità ha dato l'addio al ragazzo di soli 23 anni colpito da un aneurisma mercoledì scorso, quando si era sentito male all'improvviso: due giorni dopo, il decesso in ospedale
TRENTO. Oggi pomeriggio, martedì, la comunità di Dovena, di Castelfondo e di tutto Borgo d'Anaunia si è è fermata per dare l'addio a Mattia Ianes, volato via a soli 23 anni.
Il funerale si è svolto alle 14.30 nella chiesa parrocchiale di Dovena, il suo paese. Nella foto, la folla in cimitero, questo pomeriggio, per l'ultimo abbraccio a Mattia.
Il giovane è stato colpito da un aneurisma nella tarda serata di mercoledì scorso, quando si era sentito male all'improvviso, mentre si trovava a casa.
Immediatamente il papà Paolo, assessore comunale e presidente della Latteria sociale di Castelfondo, e la mamma Monica, insegnante alle scuole elementari di Fondo, avevano allertato i soccorsi. Disperata la corsa in elicottero all'ospedale Santa Chiara.I medici hanno fatto il possibile, ma fin da subito la diagnosi non aveva lasciato speranze. Mattia se n'è andato nella giornata di venerdì.
E con lui si è spento un "faro" della comunità di Dovena, all'interno della quale era attivo con il Comitato Sant'Antonio, ma anche del Corpo bandistico di Fondo, del quale faceva parte da 12 anni.
Era un ragazzo sempre disponibile Mattia, il più grande di quattro fratelli. Un ragazzo appassionato di musica e di film, innamorato della Juventus. Dopo il diploma di Ragioneria all'Istituto Pilati di Cles aveva scelto di lavorare nell'azienda agricola di famiglia, a fianco del papà e del fratello Andrea, coltivando le mele e allevando le mucche, per produrre latte e formaggio.
Le tante, tantissime persone che gli hanno voluto e gli vogliono bene si sono strette oggi, in un abbraccio colmo d'affetto, a Mattia e ai suoi cari: alla mamma Monica, al papà Paolo, ai fratelli Simone, Andrea e Alessandro, ai nonni Elisa, Marisa e Marco, agli zii, ai cugini, a tutti i familiari. Fa. Bri.
[foto: Fabrizio Brida]