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Minaccia la vicina per un parcheggio: ora la paga per evitare il processo

Il fatto in Val di Sole, le aveva detto «ti sfondo la testa contro il muro». Davanti al giudice chiede scusa e versa il risarcimento

MALE’. Ancora un caso di violenza verbale e minacce contro una donna: l'episodio finito davanti al giudice è successo in Val di Sole nell'autunno del 2022 nel contesto di vecchie questioni di vicinato relative ai parcheggi delle auto.

L'imputato, come riportato nell'accusa, si era diretto verso la vicina con fare intimidatorio dicendole che «le avrebbe sfondato la testa contro il muro». Finito davanti al giudice, l'uomo si è detto innocente, ma ha offerto alla parte civile 500 euro come risarcimento, con formali scuse e impegnandosi a non ripetere più gli stessi errori.

Il pubblico ministero, data la gravità della minaccia, ha chiesto che l'offerta venisse integrata di altri 100 euro. Così è stato: l'imputato ha versato alla parte offesa 600 euro e il reato è stato estinto.

Il giudice ha dichiarato di non doversi procedere in quanto l'imputato «ha riparato il danno cagionato e ha eliminato le conseguenze dannose/pericolose». Come ricorda la Cassazione, spetta al giudice valutare se le condotte riparatorie, mediante il risarcimento, siano da sole idonee a soddisfare le esigenze di una condanna morale del reato e della prevenzione. Nella sentenza viene evidenziato che «l'importo è apparso congruo a risarcire il danno morale».

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