Danni e maltempo, niente calamità
A inizio primavera c'era stata una levata di scudi: le abbondanti precipitazioni, che hanno alzato a dismisura il livello del lago, hanno allertato operatori economici, turistici ma anche esponenti delle istituzioni che si sono prodigati nel chiedere alla Provincia lo stato di calamità naturale. Che però non è stato concesso
LAGO DI CALDONAZZO - A inizio primavera c'era stata una levata di scudi: le abbondanti precipitazioni, che hanno alzato a dismisura il livello del lago, hanno allertato operatori economici, turistici ma anche esponenti delle istituzioni che si sono prodigati nel chiedere alla Provincia lo stato di calamità naturale. D'altro canto, di fronte ai gravi danni prodotti dalle piogge, la stagione estiva - l'unica in grado di far respirare le casse vuote dell'economia - sembrava già segnata. E al sollecito degli imprenditori si era aggiunto pure quello del sindaco reggente di Pergine Marina Taffara : «Le intense precipitazioni hanno determinato un considerevole innalzamento del livello del lago, provocando l'inondazione del territorio circostante. L'evento ha avuto gravi ripercussioni sulle attività economiche. L'acqua le ha messe in ginocchio non solo per i danni materiali ma anche per l'inevitabile sospensione dell'attività nel delicato periodo in cui il turismo ha cominciato la sua stagione con l'arrivo dei primi ospiti, soprattutto stranieri. Per questo chiediamo che la Provincia intervenga con un sostegno economico a chi oggi si trova in gravi difficoltà per la calamità naturale che ha colpito la nostra zona».
Della questione si è interessato il consigliere provinciale del Pd Andrea Rudari che ha presentato un'interrogazione al presidente Alberto Pacher in cui, appunto, ha chiesto se fosse previsto un indennizzo per gli operatori turistici del lago in seguito all'esondazione della primavera, legata alle eccezionali piogge. Il governatore, però, ha risposto picche: «Per l'evento della scorsa primavera non è stato dichiarato lo stato di calamità in quanto il fenomeno non ha avuto il carattere di eccezionalità tipico di quegli eventi. Di conseguenza non è stato previsto alcun indennizzo finanziario per i danni subiti». Tuttora, comunque è in funzione un sistema di pompaggio che, fino ad oggi, ha consentito un abbassamento del lago di 70 centimetri. A questo va aggiunto l'intervento dei Bacini montani che dovrebbe evitare il ripetersi di episodi del genere. N. G.