Troppo poche casette, il mercatino non cresce
«L'evento Natale a Pergine è ancora in crescita: siamo solo al quarto anno e, tenendo conto anche della crisi generale, non possiamo che essere soddisfatti». Luigi Ochner , presidente del Copi, il consorzio dei commercianti che promuove la manifestazione perginese, non si sogna nemmeno di gettare la spugna e anzi rilancia, ammettendo che per il prossimo anno qualcosa da rivedere c'è
«L'evento Natale a Pergine è ancora in crescita: siamo solo al quarto anno e, tenendo conto anche della crisi generale, non possiamo che essere soddisfatti». Luigi Ochner , presidente del Copi, il consorzio dei commercianti che promuove la manifestazione perginese, non si sogna nemmeno di gettare la spugna e anzi rilancia, ammettendo che per il prossimo anno qualcosa da rivedere c'è.
«Si va avanti, si cerca di recuperare, e dove si sbaglia si cerca di cambiare», dice anche Paolo Stefani, il presidente della Pro Loco che collabora con uno stuolo di volontari agli addobbi e a quant'altro può servire per la buona riuscita della manifestazione. Quel che è certo, però, è che dopo una prima domenica di dicembre con un buon afflusso, l'8 dicembre non è stata una giornata eccezionale. «Doveva essere l'evento clou, e probabilmente lo è stato per Levico e Trento, - dice Stefani - a Pergine invece la gente c'era, ma non l'afflusso che si immaginava».
Naturalmente ogni paragone con i più quotati mercatini di piazza Fiera a Trento e del Parco asburgico levicense è fuori discussione. «Ma se il numero di casette non cresce, manca anche tutto il resto», aggiunge Stefani, toccando un tasto dolente. «Abbiamo i mercatini della gastronomia,ma siamo poveri di casette, mancano soprattutto quelle della tradizione natalizia - continua il presidente della Pro Loco -. A Levico ci sono 54 casette e il mercatino è il 15° anno che lo fanno, e questo vorrà pur dire qualcosa. Pergine è appena al quarto anno e tutti gli altri sono più avanti di noi». Insomma è presto per saltare alle conclusioni. «Non siamo ancora a metà - conclude Stefani -, le somme le tireremo fra un mese».
Ventisei casette (oltre a quelle della solidarietà) suddivise fra piazza Municipio e piazza Fruet, via Pennella, piazza Gavazzi e piazza Santa Elisabetta. «Quattro punti casette con un numero che più o meno è sempre quello, ne mancano 4 rispetto all'anno scorso - ribadisce Ochner -. E le casette della solidarietà spostate da via 3 Novembre sul lato est di palazzo Cerra, per una questione di viabilità, forse sono meno visibili». Per quanto riguarda la promozione, oltre alla comunicazione realizzata dall'Apt Valsugana e focalizzata su tutti tre i mercatini, gli organizzatori perginesi si sono mossi anche autonomamente. «Come l'anno scorso ci siamo rivolti a due agenzie che hanno fatto un'ottimo lavoro di programmazione - continua Ochner -, siamo partiti con la pubblicità ancora in estate con la distribuzione di migliaia di volantini alle manifestazioni gestite dall'associazione "Veneto in tavola"».
«Tenendo conto che siamo nati solo quattro anni fa e della crisi che c'è, noi dell'organizzazione siamo contenti, naturalmente speriamo di fare sempre meglio - conclude il presidente del Copi -, ma la pubblicità che l'evento Natale sta facendo per il centro storico sta portando frutti: vorrei vedere come sarebbe messa Pergine senza questo evento».