Beretta: «Insieme per rilanciare l'economia»

Commerciante da 25 anni, presidente del Consorzio Levico Terme in Centro da 12, nonché «papà» del mercatino di Natale. Gianni Beretta è il candidato sindaco della lista Levico Futura, uno schieramento che si presenta come «la vera novità di queste elezioni»

Commerciante da 25 anni, presidente del Consorzio Levico Terme in Centro da 12, nonché «papà» del mercatino di Natale.  Gianni Beretta  è il candidato sindaco della lista Levico Futura, uno schieramento che si presenta come «la vera novità di queste elezioni».
 

Un discesa in campo per cambiare marcia e amministrare Levico in maniera diversa, come?
Innanzi tutto vorrei spiegare che cos'è «Levico futura»: una lista partita da imprenditori, da tre categorie in particolare: associazione commercianti, albergatori e artigiani. Da diversi anni collaboriamo e discutiamo dei vari problemi di Levico, e così questa volta abbiamo deciso di unire le forze e di fare una lista totalmente pulita, nuova, senza vecchie glorie, per rilanciare l'economia di Levico.
 

Ci dica due priorità per Levico?
Punto fondamentale sicuramente sarà il lavoro, perché va bene l'assistenzialismo, anzi ci vuole, però bisogna dare dignità alle persone, e questo lo si può fare solo rilanciando l'economia di Levico. Pensiamo al volano del turismo che può far decollare il commercio e lavorare l'artigianato e al mondo contadino con i suoi prodotti caseari, vinicoli e i piccoli frutti che sicuramente possono avere una bella vetrina.
 

La seconda priorità?
Una maggior attenzione per gli istituti scolastici, partendo dall'asilo fino alle scuole superiori: perché mancano spazi, vivibilità e sono poco valorizzate. Si guardi solo all'alberghiero e al Marie Curie messi in un angolo, poco considerati, tanto che per trovare spazi devono andare in altri comuni (l'alberghiero è diviso con Roncegno,  ndr ).
 

Una lista di imprenditori. Non c'è il rischio che la gente la veda come un gruppo portatore solo di interessi economici?
Prima di tutto siamo tre categorie, non siamo tre persone: e portare avanti gli interessi di tre categorie sarebbe già una bella cosa. Il problema è che finora è stato portato avanti l'interesse di alcuni singoli. Se noi rilanciamo l'economia, tutto il tessuto di Levico ne avrà beneficio: dall'imprenditore a chi ci lavora a chi ci vive.
 

Levico turistica, che progetti per il futuro?
Si chiama Levico Terme e le Terme sono un primo caposaldo, un'industria verde che non inquina e dà lavoro a 100 e passa dipendenti. Un bel volano per Levico, anche se va completata con la «Medical spa» per l'apertura 365 giorni l'anno. E abbiamo il lago di cui si parla tanto in campagna elettorale per poi far calare il silenzio: vuol dire riqualificare, non con strutture faraoniche, ma mantenendolo il più naturale possibile, magari togliendo anche i parcheggi lungo la spiaggia e sistemando la viabilità. E poi le montagne, entrambe, la Panarotta e le Vezzene, hanno grandi potenzialità sia invernali per uno sci a misura di famiglia, sia estive con le passeggiate, le malghe e i percorsi della grande guerra in Vezzena. Abbiamo tutto, deve essere valorizzato e non rovinato.

 

Sempre aspettando l'aiuto di mamma Provincia?
Sia come Levico Terme spa sia come imprenditori noi privati siamo abituati a metterci del nostro. Dalla Provincia vorremmo avere risposte certe su alcuni investimenti per il lungolago e la montagna. E magari non solo chiacchiere sulla statale 47, dove si rischia di sacrificare terreno agricolo per avere ancora più traffico e smog.  

R.B.

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