Alluvione in Bosnia Salva "la trentina" Stivor
Sarà Sarajevo la zona di operazioni per l'Italia e quindi anche per la nostra Protezione civile dopo l’alluvione che nei giorni scorsi ha colpito la Bosnia e la Serbia. Non si registrano problemi a Stivor, la città della Bosnia dove vivono tante persone di origine trentina, per la precisione valsuganotte
TRENTO - Sarà Sarajevo, capitale della Bosnia Erzegovina, la zona di operazioni per l'Italia e quindi anche per la Protezione civile trentina, dopo l’alluvione che nei giorni scorsi ha colpito anche la Serbia. L’intervento inizierà fra circa una settimana, dopo la profilassi medica prevista in questi casi e che si farà in questi giorni.
Dal Trentino andranno nell'ex Jugoslavia 31 unità. La Provincia aveva manifestato, nell’immediatezza dell’evento, la disponibilità a mettere a disposizione uomini e mezzi per prestare soccorso agli alluvionati. Il Dipartimento nazionale della Protezione civile aveva chiesto la collaborazione del Trentino, del Friuli Venezia Giulia e del Molise.
L’intervento si tradurrà sostanzialmente nell’allontanamento delle acque dalle abitazioni e nella rimozione del fango che si è depositato. Saranno presumibilmente impiegate idrovore, gruppi elettrogeni, cisterne per l'acqua potabile, taniche per la distribuzione dell'acqua potabile e tutta l’attrezzatura e i mezzi utili in questi casi.
Non si registrano problemi a Stivor, la città della Bosnia dove vivono tante persone di origine trentina, per la precisione valsuganotte. La sua posizione rialzata - è in collina - ha evitato l'allagamento di case e terreni.