Altopiano della Vigolana, passo verso la fusione
Si chiamerà Altopiano della Vigolana e avrà poco meno di cinquemila abitanti il nuovo Comune che nascerà dalla fusione di Vigolo Vattaro, Vattaro, Centa S. Nicolò e Bosentino.
Gli ultimi indugi sono stati rotti nei giorni scorsi, dopo un percorso approfondito che nelle ultime tre settimane ha portato gli amministratori dell’altopiano a incontrarsi sei volte per definire i dettagli delle «nozze»: così, tra il 2 e il 3 marzo i quattro consigli comunali si riuniranno per deliberare sulla proposta di fusione, da presentare entro il 10 marzo in Regione accompagnata dal 15% delle firme degli abitanti di ciascun paese, per beneficiare dei contributi ventennali e dello slittamento delle elezioni comunali.
L’ipotesi di fusione, cui i quattro Comuni pensavano da tempo, ha ricevuto una decisa accelerazione negli ultimi due mesi, sulla scia delle profonde modifiche in tema di gestioni associate introdotte a fine anno dal consiglio provinciale, che ha aggiornato la legge 6 del 2006 (Norme in materia di governo dell’autonomia del Trentino), e delle nuove norme della Legge regionale 11 in tema di enti locali. Un’accelerazione dovuta anche all’esito dell’indagine statistica effettuata dalla Provincia tra il 3 e il 20 dicembre, quando quasi 1.000 interviste (pari al 20% della popolazione residente, dunque un campione significativo) condotte telefonicamente tra le 17 e le 21 hanno dato ai sindaci la spinta per andare avanti. Sia pure in modo diverso, infatti, è emersa da parte dei cittadini una spiccata propensione alla fusione: a Centa S. Nicolò ha risposto positivamente il 67%, a Bosentino il 74,5%, a Vattaro l’82,7%, a Vigolo Vattaro l’85%.
Con numeri così, hanno ragionato le giunte, giusto dare la parola ai cittadini, ossia consentire il referendum. Dunque, dopo i quattro incontri con la popolazione, le amministrazioni hanno istituito il tavolo di lavoro che dal 29 gennaio e mercoledì scorso ha stabilito sede e nome del nuovo Comune, suddivisione dei servizi, gestione finanziaria del futuro ente. E i sindaci hanno sottoscritto il documento di chiusura dei lavori, che prelude alla convocazione dei consigli comunali a cui saranno illustrati i dettagli dell’accordo.
Dice Devis Tamanini, sindaco di Vattaro: «Il tavolo di lavoro si è confrontato in modo molto aperto e questa è sicuramente una buona premessa. Poi è giusto che i consigli comunali si esprimano, ma la cosa davvero bella è permettere il referendum, indipendentemente da come andrà».
Tamanini non dà nulla per scontato, nonostante il confortante esito del sondaggio telefonico: il diavolo sta nei dettagli e l’esperienza insegna che i referendum possono fallire per tre voti. Quanto poi al finanziamento regionale promesso ai Comuni che decidessero di unirsi entro il 10 marzo, non ci sono più sicurezze: se un contributo ventennale è certo, il «quantum» è del tutto incerto.
Intanto, dunque, parola ai consigli comunali: il 2 marzo alle 19 a Centa S. Nicolò, lo stesso giorno alle 20 a Vattaro e Bosentino, il 3 marzo a Vigolo Vattaro.