Boom di iscritti al Curie, ma mancano le aule
Nuovo boom di richieste all’istituto Marie Curie, ma la dirigente ha dovuto chiudere le iscrizioni per mancanza di spazio. «Già lo scorso anno avevamo segnalato alla Provincia che senza i lavori di ristrutturazione dell’ex residenza delle suore per spostare il centro Eda (educazione degli adulti) e gli uffici, avremmo avuto dei problemi - spiega la dirigente Sandra Boccher -. Quest’anno abbiamo grosse difficoltà ad accogliere tutti: il numero di iscritti per il 2015-2016 è di circa 1.250, escludendo il serale. Pur non avendo fatto una particolare promozione della scuola sono 190 gli iscritti alle classi prime. Non abbiamo più spazio per altri ed ho dato indicazioni alla segreteria di non accettare nuove richieste».
[[{"type":"media","view_mode":"media_preview","fid":"197556","attributes":{"alt":"","class":"media-image","height":"180","style":"float: right;","width":"180"}}]]Il paradosso è che fino a qualche anno fa proprio la Provincia spingeva perché il Curie diventasse la scuola superiore della valle, per alleggerire gli istituti di Trento e ridurre il pendolarismo dei ragazzi. Oggi, dopo alcuni anni di andamento positivo, sono aumentati di molto gli alunni delle medie perginesi che scelgono il Curie, ma la scuola non può accoglierli tutti. «Per il prossimo anno scolastico ci saranno due prime per il liceo linguistico, due per lo scientifico, tre per le scienze umane, quattro per il tecnico tecnologico ed una per il tecnico economico, più una nuova prima per la sede distaccata di Levico Terme. Solo qui le iscrizioni sono ancora aperte, perché c’è stato un lieve calo in quelle all’indirizzo turistico. Nella sede centrale, sita nel corpo centrale dell’ex ospedale psichiatrico di Pergine, già durante questo anno scolastico per accogliere gli studenti è stata riadattata una delle aule di disegno. Per il prossimo anno saranno necessari altri accorgimenti per contenere tutti i ragazzi».
Ma in Provincia cosa hanno intenzione di fare?, viene da chiedersi. «Al momento non ci sono i soldi per realizzare i lavori e spostare il centro Eda - spiega sempre la Boccher - ci hanno semplicemente detto di limitare le iscrizioni. Per questo abbiamo fatto poca promozione, per non avere un sovraffollamento a discapito della qualità».
Il Curie ha sempre avuto ampi spazi per attività didattiche parallele: laboratori di informatica e lingue, una grande biblioteca, la palestra costruita ex novo a fianco del vecchio ospedale psichiatrico. Altri spazi che potrebbero essere adibiti ad aule sono occupati dagli uffici di dirigenza e segreteria. Nel progetto, che sembrava definitivo e imminente, la ristrutturazione della palazzina dove alloggiavano le suore avrebbe permesso di spostare gli uffici e le aule dedicate al centro Eda (dove si rivolgono anche gli stranieri per imparare la lingua italiana). In vista di questi lavori anche il museo della scuola, alcuni anni fa, era stato «sfrattato» e sistemato nel piano interrato del nuovo teatro comunale. Dove c’era il museo doveva essere realizzato un corridoio di collegamento tra i due edifici. Ora invece viene utilizzato per le udienze dei genitori.