Ugo Rossi «apre» sulla Valdastico
Sulla Valdastico si può ragionare con il Veneto: non è detto che, facendo opportune modifiche al tracciato, non si possa pensare di realizzarla. Ugo Rossi a Pergine apre alla possibilità di sedersi attorno a un tavolo con il Veneto
Sulla Valdastico si può ragionare con il Veneto: non è detto che, facendo opportune modifiche al tracciato, non si possa pensare di realizzarla. Ugo Rossi a Pergine apre alla possibilità di sedersi attorno a un tavolo con il Veneto per valutare la possibilità di realizzare un progetto di viabilità complessivo che sia vantaggioso anche per il Trentino e non porti solo nuovo traffico sul territorio.
Rossi, invitato martedì a parlare dal Patt locale del futuro dell'autonomia trentina all'auditorium delle scuole don Milani, in clima pre-elettorale e alla presenza del candidato del centro sinistra autonomista Stefano Tomaselli , ha toccato anche vari punti nodali per il futuro di Pergine e della Valsugana, stimolato dalle domande del pubblico. Innanzitutto, la questione dell'ospedale Villa Rosa: Piera Ianeselli è intervenuta per ricordare che un tempo il volano dell'economia a Pergine era l'ospedale psichiatrico.
Potrebbe diventarlo il Villa Rosa, se solo fosse adeguatamente valorizzato. Simile sollecitazione è arrivata da Filippo Gregori: al Villa Rosa sarebbe opportuno affiancare un centro di formazione sulla riabilitazione fisioterapica. Questo significherebbe per Pergine arrivo di studenti, affitti di case, vita e cultura. Su questo punto Rossi è stato chiaro: è il Villa Rosa stesso che deve diventare «concorrenziale» sul mercato dell'offerta sanitaria. La professionalità è già alta, ma per affermarsi e attirare i pazienti che così non desidereranno più andare in altre strutture, anche all'estero, ci si deve saper «vendere bene».
Dal rappresentante frazionale di Ischia, Claudio Angeli , è arrivata la sollecitazione sulla questione turistica: che significa che il lago di Caldonazzo deve diventare un «prodotto» da vendere meglio? Così infatti lo aveva definito il presidente. Maggiori sinergie pubblico-privato? Ma per ora le infrastrutture pubbliche si limitano alla nuovo tratto di ciclabile. Del resto i soldi non ci sono e quelli che sono stati messi da parte, circa un milione di euro, per il momento non si possono spendere per il patto di stabilità.
Sulla Valdastico non ci sono preclusioni pregiudiziali. Ma il Veneto non può chiedere di realizzare l'opera senza un tavolo di confronto col Trentino. Renzo Anderle , ex sindaco di Pergine per due mandati, apprezza l'apertura di Rossi: «C'è sempre stata preclusione da parte di Trento: sbaglia chi crede che la Valdastico non porterà alleggerimento di traffico in Valsugana». Rossi però precisa: «Ci siamo sempre dichiarati disponibili a parlarne, ma nessuno ha mai convocato un confronto. Il che mi fa dubitare del fatto che qualcuno voglia veramente realizzare la Valdastico». Finale di serata con polemica «simpatica»: un residente di Caldonazzo «tuona» in sala perché qualcuno avanza l'ipotesi di rinominare il lago: di Pergine, invece che di Caldonazzo. «Voi di Pergine il lago non lo vedete nemmeno se salite sul campanile: noi ci mettiamo i piedi dentro. Non vi azzardate a rinominarlo e studiate la storia!».