Oss Emer: «Stop all'espansione È ora di demolire e ricostruire»
Intervista al sindaco uscente di Pergine che appoggiato da cinque liste cerca di essere rieletto
La priorità è l'occupazione, una situazione economica in sofferenza da cui cercare di uscire aiutando chi crea lavoro. Il sogno è quello di rimettere il futuro di Pergine nelle mani dei suoi cittadini perché, insieme al Comune, progettino ciò che la città può diventare tra venti o trent'anni.
Priorità e sogno traspaiono dal programma di 19 pagine, depositato insieme alla candidatura di Roberto Oss Emer e delle cinque liste civiche che sostengono il sindaco uscente nel tentativo di essere rieletto.
«Questa città sta soffrendo molto, dal punto di vista economico: le competenze del Comune sono poche, ma penso che dovremo cercare di favorire le nuove attività che vorranno insediarsi e dare una mano a quelle già attive, in modo tale da mantenere e incentivare l'occupazione», dichiara Oss Emer.
La crisi perdurante comporta un cambio di rotta. Per questo nel programma puntate molto sull'agricoltura, sul recupero degli incolti e sulle attività di filiera?
Sì, abbiamo già inserito l'obbligo nel regolamento comunale e abbiamo già riscontri positivi: sopra il lago di Canzolino una piccola azienda ha chiesto di ampliarsi su aree inutilizzate e in un'altra zona alcuni giovani hanno iniziato a coltivare altri terreni incolti. A bilancio abbiamo messo dei fondi per il recupero, ora faremo un regolamento per assegnare queste risorse.
Per il turismo, cosa proponete? Per San Cristoforo parlate di un rilancio che non può prescindere da investimenti privati: serve nuovo cemento?
No, va usato bene l'esistente: ci sono alcuni hotel chiusi o sottoutilizzati. I proprietari li gestiscano o si attivino per darli in gestione ad altri. Il Comune, da parte sua, deve agevolare l'iniziativa privata, non ostacolarla come fatto in passato. Poi, dobbiamo sviluppare tutte le attività legate al turismo e all'agriturismo, puntando sui prodotti tipici e sull'apertura di nuovi B&B.
Pensate a un'industria sempre più connessa con la ricerca e l'università e vi impegnate a «costruire un contesto favorevole a nuovi insediamenti». Di che tipo?
A Pergine esistono bellissime realtà, piccole ma innovative che dobbiamo far sviluppare, perché non possiamo pensare di portare a Pergine il manifatturiero.
Economia ed edilizia sono stati sinonimi, a Pergine, per due decenni. Ma nel vostro programma c'è la revisione del Prg, sul presupposto che in vent'anni si sia «consumato troppo territorio e sprecato troppo ambiente». Crescita zero?
Non abbiamo intenzione di creare nuove aree, semmai solo di consentire limitati ampliamenti per esigenze particolari. Invece, bisogna lavorare sull'esistente: non vedo perché non si possa demolire e ricostruire come si fa ovunque, all'estero, magari consentendo elevazioni in altezza.
Nel vostro programma si parla di recupero dei centri storici: come, in concreto?
Bisogna modificare i regolamenti, rendendo meno costrittivi certi vincoli.
Pensa all'ex Cavalletto?
No, ma se fosse andata in porto la sua trasformazione in un centro commerciale verticale, tutte le attività del centro storico ne avrebbero tratto beneficio.
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Proprio il tema delle aree dismesse torna con prepotenza anche in questa campagna elettorale. Cosa farete?
Avevamo concordato con la Provincia un protocollo d’intesa per lavorare in sinergia sul recupero di aree e immobili dismessi: si è bloccato tutto, ma dovremo ripartire da lì, perché siamo alla fine del tunnel dei vincoli finanziari e sull’area ex Cederna vedremmo bene la nuova sede delle medie Andreatta e delle Rodari, mentre l’attuale aarea delle scuole potrebbe essere destinata a social housing. Ci crediamo ancora.
Quale ruolo possono giocare, nel futuro della città, l’ospedale Villa Rosa e il teatro?
Villa Rosa deve diventare quel polo sanitario di eccellenza di cui si è parlato per vent’anni: avere un centro di riabilitazione specializzato e non avere una scuola di fisioterapia è semplicemente demenziale.
Quanto al teatro, è già diventato un centro di attrazione e con la nuova biblioteca avremo un polo culturale completo. Dovremo modificare il contratto di gestione del teatro: 80mila euro l’anno pagati dal Comune ad AriaTeatro sono davvero pochi, anche se loro fanno miracoli grazie ai volontari.
Le frazioni sono cresciute moltissimo in questi anni e da esse si è generato nuovo traffico. È possibile ricucire centro e frazioni, puntando sulla mobilità alternativa?
Abbiamo linee di trasporto urbano usate ancora troppo poco: dobbiamo cambiare le abitudini della gente o pensare a sistemi alternativi, come il servizio a chiamata. In questi due anni abbiamo avviato anche la realizzazione di molti marciapiedi e piste ciclabili: opere da continuare anche in funzione della mobilità.
Come rendere il centro storico di Pergine attrattivo al punto che i turisti lo animino la sera?
Migliorando ancora le sinergie col Copi, la Pro loco e le associazioni, coinvolte dall’anno scorso anche nella festa dei portoni. Inoltre, la nascita dell’associazione di esercenti Le Rive tra S. Cristoforo e Caldonazzo sta già dando risultati e ne darà ancora di più lungo l’estate.
Di quali servizi, che ancora mancano, hanno bisogno gli anziani?
C’è in deficit di assistenza, ma su questo abbiamo delle idee che potrebbero portare alla creazione di posti di lavoro per i giovani.
Nell’ultimo anno si sono moltiplicate le esperienze di cittadinanza attiva, con interventi volontari su parchi, strade, piazze: una strada da seguire?
In questi giorni un gruppo di volontari ha ripulito le darsene di S. Cristoforo e altri hanno sistemato l’area cani sul Fersina. Abbiamo una convenzione con l’Acs Canale per la manutenzione del verde a scuola e con altre associazioni per la pulizia delle sedi. Penso che come Comune dovremo favorire ancora di più questa partecipazione.
Perché, nonostante rappresentino quasi il 10% dei residenti, nelle vostre liste non c’è alcun immigrato?
Abbiamo dato loro delle sedi, favorito le loro associazioni, programmato incontri. Non c’è un’esclusione, ma è davvero difficile trovare chi voglia impegnarsi direttamente.
Il centrosinistra punta sull’attivazione dei fondi europei per reperire nuove risorse. E voi?
Chi promette cose mirabolanti con i fondi europei, non sa quanto è difficile accedervi. Comunque verificheremo tutte le possibilità date, anche per progetti pubblici.